Rischia di sfociare sui banchi di un tribunale la diatriba che sta mettendo contrapposti l’Ostiamare e il Comune di Roma Capitale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è avvenuta durante l’ultimo Consiglio del X Municipio, quando l’assessore Onorato avrebbe platealmente alluso a irregolarità o presunte bugie del presidente Di Paolo riguardo la situazione dello stadio Anco Marzio.
Nel fuoco della polemica, sarebbe stato addirittura tirato in ballo Alessandro Di Paolo, figlio del Presidente dell’Ostiamare e accusato da Onorato di aver portato un documento falso alla Polizia di Stato. Questo sarebbe il famoso modulo ritirato dalla FIGC per il Pubblico Spettacolo, che ha consentito alla squadra di Ostia di effettuare il Campionato 2021-22 a porte aperte nonostante fosse un falso.
“Costretto a tutelare la mia onorabilità”
Una situazione che ha portato Di Paolo Jr. a muoversi coi propri legali, querelando l’Assessore allo Sport di Roma: “Sarò costretto a tutelare la mia immagine e la mia onorabilità nelle sedi competenti. Questo rispetto a quanto dichiarato dall’assessore Alessandro Onorato sul mio conto, nel corso dell’ultimo Consiglio presso il X Municipio sul caso dello stadio Anco Marzio di Ostia, in una successiva intervista mandata in onda da un’emittente televisiva romana che a sua volta è stata preceduta dalla Commissione Sport tenutasi martedì scorso“.
Il documento falso depositato in Lega Nazionale Dilettanti
Sulla questione del documento, il figlio del Presidente dell’Ostiamare prosegue: “Dopo l’acquisto dell’Ostiamare da parte della mia famiglia, avvenuto il 28 gennaio 2022, la Polizia Municipale ci ha comunicato che il centro sportivo Anco Marzio doveva chiudere poiché privo della autorizzazione di ‘pubblico spettacolo’“.
Prosegue il figlio del Patron: “Tale comunicazione era contestuale al sopralluogo effettuato dall’Ufficio Sport del Comune di Roma, anch’esso infatti avvenuto il 2 febbraio 2022. Abbiamo, quindi, richiesto alla Lega Nazionale Dilettanti quali documenti fossero stati prodotti dalla vecchia proprietà, per l’iscrizione ad inizio campionato, essendo subentrati noi quattro mesi dopo l’avvio delle partite. E così mio Padre nominato Presidente si recava in Federazione per raccogliere le informazioni necessarie, acquisendo copia di quanto agli atti ed in cui ricadeva il documento che appunto trasmettevo alla Polizia di Ostia”.
Il figlio del Patron dell’Ostiamare: “Onorato ha dichiarato il falso”
Difendendosi dalle parole dell’Assessore allo Sport di Roma, Alessandro Di Paolo dice: “Onorato ha dichiarato come la contraffazione sia opera mia, ciò contrariamente di quanto realmente accaduto“.
Ha concluso il figlio del Presidente dell’Ostiamare:”Tutelerò i miei diritti in tutte le sedi competenti e resto in attesa che venga fatta luce su questo caso assurdo e sul perché il Comune di Roma non si sia mai accorto del grave pasticcio burocratico e abbia permesso la partecipazione dell’Ostiamare a porte a aperte, al campionato 2021-2022 e precedenti, ma lo abbia impedito soltanto con l’avvento della nuova proprietà, ovvero la nostra, a partire dal gennaio di questo anno. Il tutto, a fronte dell’impegno della nuova proprietà di voler intervenire con proprie risorse per il miglioramento del contesto calcistico e sociale e per garantire la continuità delle attività ivi previste”.
Ostiamare, l’assessore Onorato fa chiarezza sullo stadio Anco Marzio