Roma è al top delle città metropolitane italiane che hanno un maggior livello di mortalità dei tumori legato all’inquinamento. E’ seconda solo a Napoli, prima in classifica.
Roma: maglia nera per l’inquinamento
I risultati sono quelli di un’indagine portata avanti dal Cnr dell’ Università di Bologna, pubblicato sulla rivista Science of the total environment.
Sotto la lente degli studiosi il collegamento tra il numero dei decessi e quello dei fattori più inquinanti. Gli esperti hanno preso in considerazione 35 fonti ambientali di inquinamento, rilevando che tra queste la qualità dell’aria è al primo posto per importanza in relazione alla mortalità per cancro. Per Roberto Cazzolla Gatti, professore del dipartimento di Scienze Biologiche dell’ateneo bolognese, infatti, “la mortalità per tumore supera la media nazionale soprattutto dove l’inquinamento ambientale è più elevato”.
I dati dello studio
Dallo studio emerge che Lodi è stata la provincia con il tasso di mortalità da tumore più alto nel decennio 2009-2018, seguita da Napoli, Bergamo, Pavia, Sondrio e Cremona.
La prima provincia del Centro Italia è Viterbo, seguita da Roma. La Capitale è dunque seconda. Il dato che più lascia riflettere è il legame tra l’inquinamento di Roma e le discariche.
Secondo lo studio, le regioni con un tasso di mortalità per cancro alto sono caratterizzate da un grado di inquinamento elevato, anche se nelle stesse si registra – secondo lo studio – una frequenza bassa di fattori associabili al rischio di cancro.
“Basse percentuali di differenziato e discariche abusive”
“La ricerca suscita un grande interesse anche perché conferma come sia rilevante agire su diversi fattori – commenta Ercole Amato, presidente del Cesab, centro di ricerca in scienze ambientali – Ciò che colpisce per Roma, è vero, è il legame con le discariche. Torna alla ribalta il tema del ciclo dei rifiuti. Di sicuro oggi una sua chiusura con impianti moderni, anche di termovalorizzazione, può aiutare nel processo di transizione ecologica e agevolare la città nella riduzione di quei fattori che oggi causano inquinamento. Nella Capitale c’è la pessima abitudine di conferire rifiuti non sempre secondo la corretta destinazione. Questo genera un danno perché non porta ad alte percentuali di differenziato. La termovalorizzazione può essere una soluzione contro l’indifferenziato non più selezionabile. E poi c’è il tema delle discariche abusive che vanno a fuoco, le cui emissioni sono superiori a quelle di impianti controllati”.
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