L’esito delle elezioni si stanno facendo sentire da più parti. Sono diversi i personaggi del mondo dello spettacolo e anche gli influencer che si sono schierati contro il governo Meloni. Contro questi ultimi insorge Francesco Facchinetti che si scatena sui social sottolineando come gridare al fascismo e sollecitare una Resistenza non avrebbe alcun senso nel periodo storico attuale.
Il suo sfogo Facchinetti lo fa su Instagram e non è rivolto a nessuno in particolare, ma si rivolge a coloro che nel parlare del nuovo governo di centrodestra fanno paragoni con la dittatura di Mussolini.
Chi ha criticato la Meloni
Seppure in maniera velata Facchinetti sembra riferirsi al tweet di Francesca Michielin una volta reso noto l’esito del voto: “Oggi inizia la Resistenza”. Ma probabilmente anche a quanto dichiarato da Damiano David dei Maneskin: “Oggi è un giorno triste” e non in ultimo alle posizioni assunte dall’influencer milanese Giulia Torelli, che ha parlato degli “anziani come incapaci eppure responsabili del voto a Giorgia Meloni”.
La reazione di facchinetti
Insomma critiche che Facchinetti non ha mandato giù e per le quali si è detto “molto inca**ato, non riesco a stare zitto. Ci sono alcuni personaggi più o meno famosi che sono molto arrabbiati per la vittoria di Giorgia Meloni e si stanno ricoprendo di ridicolo dicendo parole allucinanti. Qualcuno addirittura scomoda parole come ‘Resistenza’, quando non sanno un ca**o della Resistenza, non c’eravate. Io ho avuto un nonno partigiano che me lo ha raccontato, ma nonostante questo non ne so niente, quindi non uso quella parola. Usate la parola giusta, usate ‘Opposizione’, perché le parole hanno un peso. Qualcun altro ha detto addirittura che non bisogna votare i vecchi: si sostiene che Meloni abbia vinto grazie ai vecchi che non capiscono niente e non sanno chi votare. Io non ho votato la Meloni, ma come si fa ad usare ancora la parola ‘Fascista’ e pensare che l’Italia possa tornare al regime? Ma sapete che ca**o state dicendo o no? Incazzatevi piuttosto con la sinistra, con il PD, un partito inutile che in 20 anni non ha fatto nulla.