“Con i pochi fondi a disposizione abbiamo cercato di fare davvero il massimo per mettere a disposizione dei nostri studenti degli istituti scolastici sicuri e degni di questo nome” così si era espressa tre giorni fa l’assessore alla pubblica istruzione, politiche culturali e all’edilizia scolastica di Anzio, Laura Nolfi. Il problema era semplice: gran parte degli immobili della città erano vecchi e non rispettavano a pieno le normative di sicurezza (oltre alle complicazioni relative all’usura). Così per tutta l’estate si sono susseguiti lavori di verifica e aperture di cantieri per la ristrutturazione.
L’impegno di rinnovamento, però, non è bastato. O meglio: non si è fatto in tempo. Oggi, 14 settembre, primo giorno di scuola, all’istituto “Giovanni Falcone” studenti e docenti hanno dovuto fronteggiare un allagamento. Esordio bagnato, esordio fortunato si potrebbe dire, ma la questione è quantomai seria e merita un’attenta riflessione.
Il violento temporale di stamattina ha rievocato gli incubi degli anni passati: alcune aule, sopratutto quelle esposte dalla parte del mare, sono state insediate dall’acqua. Il motivo dell’esposizione alle intemperie risiede nell’inefficacia protettiva degli infissi, che non sono stati ancora sistemati.
Qualche giorno fa, la componente genitoriale del Consiglio d’Istituto del IV Comprensivo, di cui la Falcone è a capo, aveva redatto un documento dove si prevedeva l’allagamento collegato ad una denuncia dell’inefficacia dell’iniziativa comunale. Madri e padri avevano scritto: ”In termini di sicurezza e manutenzione, è passata tutta l’estate e nulla dei lavori annunciati è stato realizzato. Per inciso i lavori sono compito del comune, sempre che tutte le segnalazioni e relazioni siano state debitamente fatte ed inviate agli uffici comunali preposti. Prepariamoci ai soliti allagamenti con l’arrivo delle prime piogge. Tanto è scarsa l’attenzione al problema sicurezza che per tutto lo scorso anno scolastico, al plesso Falcone, non è mai stata fatta neppure una prova di evacuazione in caso di incendio, dagli altri plessi non abbiamo notizie”.
Oggi, inoltre, le scuole materna ed elementare di Villa Claudia hanno aperto con i cantieri ancora in piedi. E pensare che l’assessore Nolfi, nelle stesse dichiarazioni di tre giorni fa, metteva l’accento sull’istituto di via Jenne nel quale erano state recentemente scoperte delle crepe che rischiavano di ritardare l’apertura dell’anno scolastico, ma che grazie agli interventi voluti dal Comune poteva tornare agibile, in tempo per il primo giorno di scuola (fissato per domani).
Dunque squilibri e mancanze. Ma c’è da sottolineare la scarsezza di denaro in mano alla giunta comunale e gli importanti lavori portati a termine: la bonifica della scuola “Virgilio” di Lavino, in cui erano stati rinvenuti materiali tossici, la ristrutturazione del tetto dell’istituto materno in via Lussemburgo, l’argine alle infiltrazioni negli istituti di Villa Claudia e la disinfestazione di 17 giardini scolastici.
Per il “Falcone”, però, rimangono una serie di problemi aperti, che si allargano dalla questione sicurezza al rinnovamento e alla gestione del lavoro dei docenti. Nello stesso documento del Consiglio d’Istituto si fa notare che “la nuova aula per la settima classe prima (annunciata come rifacimento della sala musica) non c’è ed è stata sistemata in sala video (dove al momento ci sono solo sedie)”.
Inoltre, si dice: “Non si conoscono quali docenti sono stati assegnati alle sette classi prime della secondaria e da quello che emerge, non vi è certezza del rispetto del criterio di continuità dei docenti ai rispettivi corsi. Questa situazione indefinita andrà a ledere per forza di cose anche i diritti dei ragazzi , in special modo di quelli che hanno bisogni particolari”. Un vero peccato visto che nell’istituto c’è “un corpo docenti che ha nel tempo elevato talmente tanto il livello della scuola da far diventare il nostro comprensivo un fiore all’occhiello nel territorio Anziate”.
Si tratta di problemi relativi alla direzione dirigenziale, ma che forse necessitano di un’azione comunale, visto che in fondo al “Falcone”, per un motivo o per l’altro, gli interventi della giunta si sono rivelati incompleti.
Giacomo Andreoli