L’aveva conosciuta in discoteca, si era avvicinato a lei e avevano iniziato a parlare. Uno scambio di chiacchiere, un presunto interesse, una storia d’amore che poteva nascere. Lui era il buttafuori del locale, lei all’epoca dei fatti, due anni fa, era ancora minorenne, aveva 17 anni e aveva trascorso una serata nel Viterbese. Ma non poteva certo sapere che proprio in quei momenti la sua vita sarebbe cambiata: quel ragazzo non la stava corteggiando, non voleva conoscerla meglio, sapere tutto di lei e approfondire il rapporto. Nessun interesse alla base, ma solo l’inizio di un incubo.
Daniele N., un 20enne di Pomezia, l’ha conosciuta nella discoteca dove lavorava, poi l’ha cercata sui social, le ha chiesto di uscire. E una volta ricevuto il sì ha messo in pratica il suo ‘progetto’. Aveva studiato tutto: prima doveva abbordare la ragazza, raggirarla e fare finta di essere interessato a lei, poi una volta in ‘trappola’, l’avrebbe violentata. E così ha fatto.
Il racconto della vittima
L’ha contattata sui social, le ha chiesto di trascorrere una giornata insieme. Ma la ragazza, all’epoca minorenne, non poteva immaginare quello che poi, in realtà, è successo. Il 20enne si è presentato a casa di lei come suo fidanzato, l’ha iniziata a manipolare, a raggirare, a intimorirla a suon di minacce. L’ha costretta a seguirlo in un motel. E qui avrebbe violentato, per giorni, la giovane. L’avrebbe sequestrata, abusato di lei.
Davanti ai genitori era il fidanzato perfetto, con lei si trasformava in un mostro. Quando, però, ha capito che la mamma e il padre della ragazzina avevano intuito qualcosa, la loro figlia non era più la stessa, ha iniziato a minacciare anche loro. E non solo la ragazza. Che non sarebbe stata l’unica. Nel corso delle udienze, infatti, un’altra giovane è stata ascoltata e ha testimoniato: anche lei sarebbe stata avvicinata in discoteca dal 20enne e anche lei sarebbe stata costretta a seguirlo in quel motel. In quella stanza degli orrori.
La condanna
Dopo due arresti, prima nel 2019 quando il giovane si è scagliato con violenza contro i genitori della 17enne, poi nel 2020, il ragazzo di Pomezia ieri è stato condannato a 16 anni di carcere. E dovrà rispondere di violenza sessuale, sequestro, rapina e lesioni con l’aggravante della crudeltà. Lui che inizialmente si trovava in una struttura protetta, lì dove vengono accolti gli autori di chi commetti reati affetti da disturbi mentali, è stato valutato capace di intendere e di volere. E per Daniele N. si sono aperte, ancora una volta, le porte del carcere.