Missione LiciaCube, è la prima missione esclusivamente italiana e si sta svolgendo a 13 milioni di chilometri dalla Terra, Tanto l’entusiasmo nell’Asi, Agenzia Spaziale italiana, per le prime immagini che immortalano il punto nel quale l’asteroide Dimorphos è stato colpito dalla sonda Dart.
La sonda Dart colpisce l’asteroide
A raccontare all’Ansa quanto accaduto la scorsa notte è stato il responsabile della missione, Simone Pirrotta: “Abbiamo scaricato quattro immagini tutte molto interessanti. L’entusiasmo è alle stelle”. Un ‘entusiasmo dettato da diversi fattori soprattutto che “la traiettoria è stata quasi esattamente quella prevista, che il sistema di puntamento ha lavorato bene e che le fotocamere hanno acquisito le foto previste”. Non può nascondere la soddisfazione Pirrotta che sta seguendo tutta la procedura dal Centro di controllo di Torino.
Il risultato ottenuto rappresenta “il frutto del lavoro di una bella squadra, per 5 anni ci siamo sentiti quasi ogni giorno”. Un team composto non solo dall’Asi, ma anche da Argotec, dall’Istituto nazionale di Astrofisica, dal Politecnico di Milano, dall’Università di Bologna, dall’Università Phartenope di Napoli e dall’Istituto di Fisca applicata “Nello Carrara”.
Perché è nata la missione
La missione è nata con una finalità specifica: deviare la traiettoria dell’asteroide che ha anche consentito di sperimentare questo metodo, la sonda Dart utilizzata allo scopo, per garantire anche in futuro la Terra dall’eventuale impatto di altri asteroidi.
La sonda Dart ha portato compimento la missione per la quale è stata realizzata la missione LiciaCube, ha colpito l’asteroide. È stato il minisatellite LiciaCube a immortalare la sequenza del Dimorphos che si avvicinava alla sonda e il successivo impatto.
“È stato un impatto spettacolare – ha commentato Pirrotta -. La tecnologia di puntamento denominata SmartNav della sonda Dart ha funzionato alla perfezione. Qui a Torino abbiano seguito con emozione la fine della missione Nasa, con la consapevolezza che nel frattempo il nostro piccolo reporter stava documentando un momento storico: la prima volta che il genere umano modifica lo stato orbitale di un corpo celeste”. Ma il responsabile della missione ha ulteriormente specificato: LiciaCube ha inseguito l’asteroide dall’Imaging Sistem, il sistema di controllo di assetto basato sulle immagini in tempo reale”.
La prossima missione
Ma la missione non finisce qua, ne è prevista una successiva e collegata che verrà effettuata nel 2024: il lancio di Hera con il compito di misurare il cratere provocato da Dart e raccogliere i dati su composizione e massa dell’asteroide”.