Roma. La notte è stata lunga, faticosa, impegnata. Sebbene i sondaggi avesse ampiamente previsto quello che di fatto è accaduto, il voto ha sempre una percentuale di volubilità, e di fatto per molti non è andata come si credeva, ma peggio: a spoglio ancora in corso, a pagarne le conseguenze, sono stati principalmente Partito Democratico, che sembra non aver raggiunto neanche il 20% e Lega (crollata al 9%), con un risultato non dissimile dall’ultimo della coalizione Silvio Berlusconi (8%).
Ma una cosa è certa: è una vittoria schiacciante del centrodestra, o meglio, una vittoria schiacciante di Giorgia Meloni.
Una notte di tensioni in tutta Italia
La notte, ovviamente, è stata lunghissima anche per i partiti romani. Ovviamente i musi lunghi di certo non mancano da queste parti, e le tensioni in sezione, forse, ancora non sono definitivamente sciolte. Tra applausi e risentimenti, in base all’onda dei dati che arrivano dai seggi, c’è anche la certezza, più o meno confortante a seconda dell’appartenenza politica, che la partita non è ancora completamente finita.
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Le voci ”a caldo” dal centrosinistra nel Lazio
Come confermato anche da Repubblica, infatti, già da ieri sera, tra le fila del centrosinistra, circolava un ritornello: “Vediamo come si piazzano i 5S a Roma e nel Lazio”. Certo, solamente un campo largo disegnato dal governatore uscente Nicola Zingaretti e dal suo vice, Daniele Leodori, può scongiurare un impatto devastante del centrodestra. Un’intesa che deve essere molto ampia, magari con la corrispondenza di amorosi sensi anche da parte del fronte di Calenda.
La consapevolezza a destra
Ma al di là di queste voci, ancora calde – troppo calde – e reduci di una nottata tesa e snervante, una cosa rimane certa: dall’altro lato, già da ieri sera si respirava un’aria decisamente meno tesa. Un’aria di consapevolezza, potremmo dire, forse appesantita solamente da un’altra consapevolezza ancora, quella delle redini del Governo.
Verso le prossime regionali
Dunque, un’aria anche di responsabilità. Anche perché molte cose da queste parti sono state già stabilite da tempo per il Lazio, a partire dalle gerarchie e dal fatto che a fare il nome del candidato presidente per le prossime Regionali sarà Fratelli d’Italia. E, con ogni probabilità, Meloni non si affiderà ad un civico.