Natura Inversa, grande successo per l’anteprima della kermesse Roma Jewelry Week con la mostra di Myriam Bottazzi, presso Galleria Incinque Open Art Monti.
Natura Inversa presso Roma Jewelry Week
Un successo l’anteprima della seconda edizione della manifestazione dedicata all’arte del gioiello contemporaneo e d’autore in programma dal 7 al 16 ottobre con mostre diffuse, talk e conferenze in città.
Dall’Auditorium di Mecenate a Palazzo Ferrajoli, passando per le botteghe artigiane dei rioni storici della Capitale, saranno 150 i designer e i maestri orafi che parteciperanno all’iniziativa.
Natura Inversa, di Myriam Bottazzi
Ieri la preview alla Galleria Incinque Open Art Monti che, sino al 30 settembre, ospiterà l’esposizione “Natura Inversa” dell’artista Myriam Bottazzi, curata dall’ideatrice della kermesse Monica Cecchini.
«Cerco un’altra forma di bellezza, quella non manifesta», spiega la designer apprezzata per il suo estro dall’indimenticata Marina Ripa di Meana.
Illustri ospiti a Monti
Hanno accolto di buon grado l’invito al vernissage Barbara Brocchi, creative manager, illustratrice e coordinatrice del dipartimento di design del gioiello IED-Roma insieme agli studenti dell’Istituto.
Gli artisti sono Alessandro Arrigo e Vissia Giustarini, alias ReBarbus, la blogger e influencer Giorgia Zoppolato, nota come Missgiò, la presidente dell’associazione “Officine di Talenti Preziosi” Marina Valli.
Poi l’autore e scrittore Jonathan Giustini, i jewelry designer Anna Retico, Pierluigi Siliotti e Anna Pinzari, la coreografa Teresa Farella che, il prossimo 8 ottobre, al MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz) terrà la sua performance in cui in cui danza e gioiello dialogheranno con i visitatori.
Bottazzi e le sue paillettes
La visione estetica di Bottazzi nasce dalla necessità intima di ricercare una personale versione di bellezza, asimmetrica e imperfetta. La poetica e il vissuto in una nuova narrazione che non si esaurisce, rinnovandosi di continuo nell’incontro emozionale con chi vestirà i suoi gioielli.
Protagoniste dell’atto creativo sono le paillettes, materiale privilegiato di sperimentazione, sostanza duttile nelle mani dell’artista che si fa segno significante.
La natura fossile rinasce liberandosi dal passato e generante nuova esistenza
Private della loro espressività abbagliante quanto effimera, divengono il mezzo per giungere ad un più profondo e materico stadio di armonia dalle ricercate imperfezioni.
Intagliate, piegate, divengono rami di corallo, tralci fioriti e infiorescenze dell’eterea collezione di “Aspecifiche Paillettes”, quasi creature oniriche.
“Natura Inversa”, ancestrale richiamo alle origini della Terra, rivisita il concetto di artifizio nell’incontro con la matrice naturale.
La speranza del presente nella liberazione del passato che genera nuova esistenza. Il progetto si ispira alla natura fossile che rinasce, germoglia e rifiorisce.
Lo straniamento della materia originale in nuove forme
L’irruzione, in controtendenza, dell’umano che ridà vita a ciò che fu. Le schegge-paillettes assumono la lucentezza della porcellana o l’opacità del carbone nei tralci che sorreggono geodi di agata, o punte di quarzo.
Lo “straniamento” della materia rende le articolate creazioni con una forma non convenzionale che, una volta indossate, divengono simbiotiche.
Foto concesse da ufficio stampa evento