Roma. Una maxi frode nel commercio dei carburanti che ha portato ad un sequestro di ben 100 milioni di euro. Tra i possedimenti dell’immenso patrimonio confiscato, anche una villa di San Felice Circeo. È questo, dunque, l’esito di un’operazione di polizia giudiziaria andata in scena nella giornata di ieri, giovedì 22 settembre.
La maxi frode dei carburanti del commercialista dei Parioli
La residenza sotto sequestro si trova in località Punta Rossa con tanto di campo da tennis che ne costituisce parte integrante dell’area di proprietà. Un vero e proprio immobile di lusso, il quale è stato ritenuto dagli agenti fittiziamente intestato ad una società di diritto statunitense con sede nel Delaware e amministrata da un società cipriota riconducibile ad uno degli indagati: il commercialista F.O., il quale, peraltro, era già noto alle forze dell’ordine come fa sapere anche il Messaggero. Il commercialista possiede uno studio professionale a Roma.
Le indagini degli inquirenti sul caso
Nella giornata di ieri, come anticipato, il professionista indagato è stato tratto in arresto dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Vicenza. L’ordinanza prevedeva misure cautelari che hanno coinvolto altre otto persone indagate a vario titolo. Tra i delitti imputati: associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, delitti continuati di emissione di fatture con sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e omesse dichiarazioni Iva.
Due depositi di carburante in provincia di Rovigo
Il soggetto, F.O., stando alle indagini dalla Procura di Vicenza, sarebbe uno dei principali partecipanti al sodalizio capeggiato da M. S., iscritto all’Aire con residenza dichiarata in Croazia, anche lui destinatario di misura cautelare. Il resoconto delle indagini mostra con una certa chiarezza che nella struttura della frode rivestiva forte importanza la disponibilità di due diversi depositi di carburante, uno ubicato in Sossano e l’altro in Vilìadose, nella provincia di Rovigo.
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I beni sequestrati
L’attività illecita, allora, si sarebbe sviluppata nel corso dell’anno 2019, seguendo due distinti sistemi di frode finalizzati all’ evasione dell’Iva sui carburanti. Alla fine di tutto, è stata accertata l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per circa 600 milioni di euro. F.O. ieri mattina si trovava a Roma, nel suo appartamento ai Parioli, quando è stato arrestato. COme conseguenza, anche l’appartamento, l’ufficio sempre ai Parioli e una villetta a Casal Palocco, insieme alla villa del Circeo, sono tra i beni sequestrati nell’ambito dell’operazione.