Aumentano le pensioni per il 2023. Al via la rivalutazione del 2,2% a partire da ottobre 2022. La perequazione ha l’obiettivo di proteggere il potere d’acquisto delle pensioni, mettendole al riparo, almeno in parte, dall’erosione dovuta all’inflazione.
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Perequazione: cos’è
Si applica a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative ed aggiuntive. Si applica alle pensioni dirette e a quelle ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta), indipendentemente dal fatto che esse siano integrate al trattamento minimo. L’applicazione della perequazione avviene il 1 gennaio di ogni anno sulla base degli incrementi dell’indice annuo dei prezzi al consumo.
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Gli aumenti per il 2022
Il decreto ministeriale del 17 novembre 2021 ha stabilito che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è pari a 1,7% dal 1° gennaio 2022. I trattamenti pensionistici non saranno aumentati tutti allo stesso modo. La rivalutazione dipenderà dalle fasce di reddito:
* 100% dell’inflazione, ovvero in misura piena, per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo;
* 90% dell’inflazione per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo;
* 75% dell’inflazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo.
Il trattamento minimo di riferimento è pari a quello del 2021 che è di 515,58 euro.
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