Cambiavano i quartieri, le zone di Roma, ma non quello che faceva: accumulava i rifiuti, poi li abbandonava a bordo strada o nei cassonetti destinati alla raccolta dell’indifferenziato. Altre volte, invece, quei calcinacci, parti ferrose, componenti derivanti da lavorazioni edili, sia sfusi che all’interno di grossi sacchi, li gettava nei terreni. Ma l’uomo, un 39enne, è stato individuato grazie alle foto-trappole e denunciato dagli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale. Con lui anche altre due persone accusate di smaltimento illegale di rifiuti speciali e pericolosi.
Le indagini
Acilia, Dragona, Tor Vergata, Anagnina. Questi i quartieri interessati dallo smaltimento irregolare dei rifiuti. Quei rifiuti che l’uomo recuperava dagli edifici, dove erano in corso opere di ristrutturazione, e che con la compiacenza delle ditte esecutrici dei lavori, andava a gettare dove non poteva. Lui era stato ‘assoldato’ dagli imprenditori, che così, con queste modalità, riuscivano ad abbattere i costi legati al regolare conferimento dei rifiuti speciali e pericolosi.
La denuncia
Le indagini portate avanti dai caschi bianchi del NAD (Nucleo Ambientale Decoro) hanno permesso di far scoprire anche alcuni terreni, dove l’uomo sversava una parte del materiale di risulta, con il fine di realizzare una pavimentazione di cemento da adibire ad area per il rimessaggio degli autocarri, quelli usati per il trasporto abusivo dei rifiuti. Tra l’altro, dagli accertamenti è emerso che il 39enne, oltre agli illeciti commessi in materia ambientale, conduceva i mezzi di trasporto senza patente, che in passato gli era stata revocata.
Nei guai anche i titolari delle ditte
Oltre al 39enne, quello che materialmente sversava i rifiuti, sono stati denunciati anche i titolari di due ditte del settore edilizio. Dovranno rispondere di gravi reati ambientali compiuti in concorso tra loro. Le indagini, in ogni caso, sono in corso per identificare ulteriori responsabili.