Roma. Quello di ieri pomeriggio, in via Casal Selce, nella zona di Casalotti, è stato davvero un frangente di pura follia durato, per di più, alcune ore. Vasi, oggetti contundenti e acqua bollente sono stati lanciati dalla finestra verso i poliziotti e i vigili del fuoco intervenuti sul posto. E poi, ancora, le minacce con coltelli e bombola del gas aperta in appartamento.
Assalto alla Polizia a Casal Selce
I protagonisti di questa disdicevole vicenda sono stati due individui, padre e figlio di 59 e 27 anni, finiti a processo per resistenza a pubblico ufficiale per quelle che il giudice del tribunale di Roma ha definito “gravi violenze e pericolosissime condotte”.
La dinamica degli avvenimenti
I fatti hanno preso il via nella mattinata di ieri, martedì 23 agosto, quando intorno alle 11.00 è arrivata una segnalazione al 113 per una lite tra padre e figlio. Le urla e le minacce hanno allertato il vicinato e la chiamata è subito arrivata anche in centrale. Così, dopo qualche minuto, la Polizia è intervenuta nella zona suddetta e ha trovato i due litiganti in preda ad una forte agitazione. Ma dal litigio, poi, ne è nata una alleanza, perché padre e figlio si sono schierati contro gli agenti, barricandosi dentro l’appartamento in stato di assedio.
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Lancio di oggetti e minacce
Nonostante gli inviti degli agenti di Polizia a collaborare, i due sono andati oltre: dalla finestra hanno cominciato a lanciare oggetti contundenti, vasi, acqua calda e tutto quello che gli capitava per le mani, con la speranza di intimorire gli agenti e i vigili del fuoco, che nel frattempo erano sopraggiunti per dare sussidio alle operazioni. Proprio grazie a loro, gli agenti di Polizia sono alla fine riusciti a sfondare la porta e ad entrare nell’abitazione, dove intanto i due soggetti non si sono dati per vinti.
L’epilogo e l’arresto
Alla vista delle divide, padre e figlio hanno tirato fuori anche un coltello, con il quale hanno minacciato gli astanti. Ma non è tutto: dopo il coltello, hanno aperto anche la manopola del gas, per aumentare ancora di più l’ansia e la pressione sugli operatori. Per tale ragione, si è reso necessario l’impiego del taser – dissuasore/pistola elettrica – con il quale gli agenti hanno immobilizzato i due soggetti e proceduto con l’arresto.
Alla fine di tutto il baccano, i due soggetti sono stati portati in ospedale in codice giallo anche per una perizia psichiatrica sul loro stato di salute mentale, mentre stamattina il tribunale di Roma ha convalidato gli arresti.