Quando il cane abbaia troppo spesso, il vicino ha diritto a chiedere il risarcimento danni.
La Corte di Cassazione si è pronunciata con ordinanza che ha poi confermato con sentenza che se il cane emette ululati o fastidiosi guaiti dal terrazzo di un’abitazione o da un terreno comune al fabbricato, soprattutto nelle ore di riposo, allora il condominio può essere condannato al risarcimento per danni alla salute.
L’abbaiare di uno o più cani che arrechi disturbo al sonno dei vicini può costituire un illecito.
La sentenza della Cassazione
Dopo essere stato condannato il primo e secondo grado a risarcire i danni provocati dall’abbaiare dei cani ai vicini, si sono rivolti in Cassazione, la quale dal canto suo ha però confermato la condanna. Un vicino avrebbe citato in giudizio il vicino condominio perchè a causa dell’abbaiare del cane non riusciva più a dormire e così ha perso anche il lavoro.
La Corte di Cassazione ha ritenuto ci fosse anche la correlazione tra la perdita del sonno e la perdita del lavoro respingendo quindi la richiesta di rivalutazione integrale della vicenda da parte dei condomini citati in giudizio.
Leggi anche: Bonus Felicità: che cos’è, come funziona e come richiederlo
Codice civile e codice penale cosa dicono
Il vicino che subisce il disturbo a causa dell’animale non può però impedire che i vicini abbiano un cane secondo l’articolo 16 della legge 220/2012 sulla riforma del condominio. Ma secondo l’articolo 2052 del Codice Civile “il proprietario di un animale è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito”.
In merito ai rumori molesti degli animali è intervenuto anche il Codice Penale, che ha stabilito che se sono prolungati e insistenti configurano reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, previsto all’articolo 659.
Il proprietario del cane rischia l’arresto e anche un’ammenda fino a 309 euro. Ovviamente oltre a dover sussistere una buona dose di tolleranza tra vicini, andrà analizzato caso per caso.
Come evitare la condanna al risarcimento
Nel caso di pronunciamento della Corte di Cassazione non si può evitare il risarcimento danni. Si potrebbe, però evitare di arrivare a portare la questione davanti a un tribunale, magari se ci sono lamentele dei vicini, il padrone dell’animale domestico potrebbe cercare soluzioni alternative che siano rivolgersi a un veterinario per avere un suggerimento su corsi di addestramento.