Gli alloggi di housing sociale a Roma sono occupati da inquilini che non hanno i requisiti minimi per abitarli. A fare la scoperta il dipartimento Patrimonio del Campidoglio.
Le indagini del Comune
Il dipartimento del Comune di Roma, coordinato dal dirigente Massimo Ancillotti, ha scoperto 114 inquilini irregolari e solo 115 regolari. Tutto sarebbe partito da alcune indagini avviate dal Comune sulla “truffa dei palazzinari”, come raccontato da Repubblica. Si tratta di centinaia e centinaia di alloggi dati ad amici, parenti e, più in generale, a coloro che non ne avevano un reale bisogno.
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L’accordo tra Regione e costruttori
La misura per l’edilizia sociale era stata imposta ai costruttori da parte della Regione: gli appartamenti sarebbero dovuti andare a coloro che non avevano la possibilità di acquistare o affittare case ai prezzi del mercato romano. Uno strumento per risolvere l’emergenza abitativa che, però, non è stato utilizzato secondo i termini previsti.
L’accordo prevedeva che i costruttori avrebbero potuto realizzare più abitazioni a patto di cederne almeno il 30% a chi è in lista per un alloggio di housing sociale. Un accordo che è stato totalmente ignorato secondo l’indagine dell’amministrazione capitolina. Il palazzone che affaccia su via del Porto Fluviale, le villette a schiera da Ostia alle periferie Est, Ovest e Nord: sono solo alcune delle abitazioni al centro dell’indagine.
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Gli alloggi occupati per metà da persone non bisognose
Come dimostrato dalla direzione Emergenza alloggiativa, i soggetti che hanno beneficiato della misura non sono persone con fragilità sociali o bisognose, al contrario, erano “vicini o legati al soggetto attuatore per rapporti di lavoro, parentali o amicali”. Si tratterebbe di 114 persone che occupano “abusivamente” gli alloggi, contro 115 in regola. Adesso queste persone dovranno liberare gli appartamenti per far sì che questi vengano assegnati nuovamente, ma stavolta a chi ne ha davvero bisogno.
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