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Piero Angela e la malattia, come è morto: ‘È stata un’avventura straordinaria’

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Piero Angela e superquark

Una foto, una didascalia che non ha lasciato spazio (purtroppo) a dubbi e quella notizia della morte di Piero Angela, confermata sui social dal figlio Alberto, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Oggi l’Italia intera piange un grande giornalista e divulgatore scientifico, un uomo che ha sempre messo al primo posto la curiosità. Un intellettuale guidato dalla passione e dall’umiltà, che lo hanno sempre contraddistinto e che, purtroppo, a 93 anni non è riuscito a vincere la lunga battaglia contro la malattia. 

La malattia di Piero Angela 

In un’intervista rilasciata al Messaggero, Piero Angela aveva raccontato di soffrire di una malattia, di un’alternazione molto comune a carico dell’apparato muscolo-scheletrico. Una malattia meglio conosciuta come discopatia. Ma l’uomo, una vera istituzione per tanti, non si è mai arreso e più volte aveva detto: “Sono con un piede nella fossa e uno sulla saponetta. Quando sono in piedi ho più di 90 anni, soffro di discopatia. Ma quando sono seduto ne ho 45”. Oggi, però, la terribile notizia. 

L’ultimo saluto ai telespettatori di Super Quark

Sui social tra migliaia di messaggi spicca quello che Piero Angela ha voluto lasciare ai suoi telespettatori, a tutti quelli che l’hanno sempre seguito. Lui che negli anni ha unito mondi diversi, ha avvicinato gli italiani alla cultura. 

https://www.facebook.com/SuperQuarkRai/posts/pfbid0vwRs28twV9YbEDtNxWjBD5twwKZUBHAywEjGpntHcJXomEcihwSg5cUpzPQKanRZl

“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio. Piero Angela”. 
 
Un ultimo saluto commovente perché è chiaro a tutti che oggi l’Italia ha perso un’istituzione, una colonna portante. 
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