Finalmente una casa. Dopo aver rischiato di finire in mezzo alla strada e di vedere la propria famiglia separata, con i genitori da una parte e i figli – tutti minorenni – da un’altra, e nello specifico in una casa famiglia – per Laura, Fausto e i loro 5 figli c’è il lieto fine, anche se temporaneo.
La famigliola di Anzio, salita alle cronache negli scorsi mesi per la loro precaria situazione abitativa, ieri ha preso possesso di una casa dell’Ater.
“Vorrei ringraziare il dott. Luigi Bussi. Il direttore si è rivelato davvero una persona umana, che ha capito la nostra particolare situazione. Stessa cosa per Annamaria Addante, una signora che si batte per i diritti delle persone che come noi si trovano in difficoltà. Ma vorrei ringraziare tutto il Comune di Anzio, che in questo ultimo periodo, dopo che la nostra vicenda è stata resa pubblica e tutti, parenti, amici, sconosciuti, si sono schierati dalla nostra parte, ha fatto di tutto per aiutarci. E’ infatti stato chiesto all’Ater un incontro per verificare la disponibilità di un alloggio ed è stata coinvolta la regione Lazio. Insomma c’è stata una grande collaborazione tra tutti gli enti. Anche se questa è solo una casa temporanea, così mi hanno specificato, questo significa che non andremo per strada. E che, cosa fondamentale, non ci divideremo”.
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La storia
Già, perché il pericolo era davvero, come ci aveva spiegato Laura due mesi fa, che i bambini venissero tolti ai genitori fino a quando non si trovasse una soluzione. Entro la fine di agosto la famiglia doveva infatti lasciare la casa dove stava vivendo. Laura e Fausto vivono ad Anzio da 7 anni: prima stavano a Ostia. Ma Laura non riesce ad ottenere la residenza e questo le impedisce di fare subito richiesta per una casa popolare.
Laura, che è un’educatrice e catechista, conosce una donna che capisce la situazione e l’aiuta. La signora, anche lei catechista, è in partenza per Bologna e decide di lasciare la sua casa in comodato d’uso gratuito alla famigliola. Sa di potersi fidare e in questo modo Laura può chiedere la residenza e di conseguenza l’iscrizione alle graduatorie per la casa popolare. Ma nonostante le caratteristiche della famiglia, formata da 7 persone, sono sempre in fondo alla graduatoria.
Le promesse
A Laura veniva sempre promesso che la situazione si sarebbe risolto a breve, perché avendo 5 figli piccoli aveva le caratteristiche per ottenere un alloggio e risultava prima in graduatoria per la tipologia richiesta. Ma la casa non arrivava mai. Il tempo passa, Laura va in Comune innumerevoli volte, ma la “musica” non cambia. Anzi, alla fine un funzionario le dice che è stata presa in giro. “Mi ha detto che il fatto che io avessi 5 figli non contava nulla, perché in graduatoria fino a un certo range avevamo tutti gli stessi diritti. E quindi, anche se avevo trovato la casa idonea, non spettava a noi, ma a chi aveva un punteggio più alto in graduatoria. E il prossimo novembre saremmo diventati terzi, altro che primi”.
Ma era urgente lasciare l’abitazione, perché la donna che aveva dato loro la casa nel frattempo si era ammalata e doveva venderla per pagarsi le cure.
La paura più grande: dividere la famiglia
Il timore più grande per Laura e Fausto era quello che il Comune, come paventato, dividesse la loro meravigliosa famiglia. “Due mesi fa avevo chiesto cosa sarebbe potuto succedere se non avessi trovato nulla entro il 31 agosto. L’unica cosa che mi avevano saputo dire è stato che io e mio marito saremmo stati sistemati in un alloggio temporaneo, mentre i bambini in una casa famiglia”. Questa risposta aveva gettato nella disperazione la coppia, che da quel momento aveva moltiplicato gli sforzi per cercare un’abitazione. Fu contattata anche la redazione di Striscia la Notizia, che con un servizio in tv diede risalto alla storia di Laura e Fausto, dando così un’accelerata alla soluzione del loro problema.
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Il lieto fine
“E adesso eccoci qui. Ieri siamo entrati in questa casa, quella che era della mia amica, la stessa che avevo segnalato io due mesi fa. Un’alloggio di 120 metri quadri. Temporaneo, ma che serve per non separarci. Sono felice. A noi basta questo. Una casa, i nostri figli, la famiglia. Grazie, di cuore, a tutti quelli che hanno permesso che accadesse”.