Ardea. La data del 7 agosto scorso ha rappresentato una deadline: sono, infatti, trascorsi i trenta giorni previsti dall’ordinanza di sgombero del complesso delle Salzare. Da quel momento, dunque, ogni giorno può esser buono per avviare le procedure di sgombero forzoso dello stabile.
Il problema delle Salzare ad Ardea
Nonostante ciò, pare che non tutti gli occupanti abbiano lasciato l’immobile. Inoltre, è necessario ricordare al senso comune, che alcuni fra quelli che ancora risiedono nello stabile vivono in condizioni economiche davvero precarie, e hanno all’interno del proprio nucleo famigliare persone fragili.
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L’okay per lo sgombero dopo la deadline
“Siamo favorevoli al ripristino della legalità, soprattutto in un’area fortemente degradata come quella delle Salzare – affermano i consiglieri comunali di Ardea Domani, Luca Vita e Niko Martinelli – Ma crediamo che sia fondamentale condurre queste operazioni con un’attenzione alle situazioni di fragilità: troppo spesso nella nostra città l’assenza di politiche sociali adeguate aggrava situazioni già di per sé complesse e difficili, verso le quali il Comune ha il dovere di offrire azioni di cura. Del resto, anche le direttive ministeriali affidano al Comune di competenza l’onere di censire tali situazioni e di intervenire in caso di necessità”.
Residenti fragili e in condizioni precarie
“Già il 21 luglio scorso – continuano i due consiglieri – abbiamo protocollato un’interpellanza per chiedere se si fosse proceduto a censire i residenti e quali soluzioni stessero prospettando i servizi sociali. Probabilmente una risposta all’interpellanza arriverà nel prossimo consiglio comunale, ma potrebbe essere tardi se nei prossimi giorni avvenisse lo sgombero. Da qualche giorno il sindaco Maurizio Cremonini ha assegnato la delega dei servizi alla persona al neoassessore Simone Centore, non ancora incaricato alla data dell’interpellanza. Evitare questa emergenza sociale sarà dunque un tema su cui dovrà dare risposte certe”.