“Al fuoco! Al fuoco!” Essere svegliati così alle cinque e mezza del mattino di una calda domenica dì agosto non è piacevole. Ma gli abitanti del piccolo borgo di Sant’Andrea ormai a questi allarmi si sono abituati.
Per tutta la notte l’aria è stata irrespirabile a Roma, in zona Ipogeo degli Ottavi. Come accade da giorni. L’ultimo incendio, enorme, tre giorni fa.
Solo chi ha vissuto qui negli ultimi mesi ha imparato a notare la differenza tra l’odore del fumo che resta nell’aria per qualche ora e anche più – residuo di roghi già spenti – da quello acre e insopportabile che prende alla gola e ti spinge ad abbandonare l’abitazione per il timore di restare intossicato.
Questa mattina è toccato alla signora Stefania, dall’ultimo piano di una palazzina di fronte alla nostra, chiedere l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco.
Riserva data alle fiamme da un residente
Procedendo in direzione dell’accesso privato della testimone alla Riserva (ce ne sono molti nella zona) ci siamo trovati di fronte alle fiamme. E alla peggiore delle sorprese. Un residente, D. C., di 86 anni, abitante con il resto della famiglia nella palazzina accanto, è stato beccato da uno dei vigili mentre appiccava l’incendio con una bottiglia di alcol.
Sul posto si è creato il parapiglia: sconcerto nello scoprire chi fosse l’autore dello sconsiderato gesto. Alcuni dei vicini di casa, furiosi, avrebbero voluto avventarsi contro l’uomo, mentre altri cercavano di minimizzare l’accaduto.
L’arrivo delle forze dell’ordine
All’arrivo dei vicini ha prima cercato di spegnere il rogo con una pompa, poi è rientrato in casa. Subito dopo sono arrivati pompieri e Polizia, ma l’uomo era ormai nel suo appartamento. Fortunatamente, grazie ai video e alle foto, non potrà sfuggire alla giustizia: gli uomini del Commissariato di Primavalle lo hanno identificato. Adesso c’è da capire quali saranno le conseguenze per l’uomo.
Di certo sappiamo che un incendio doloso è sempre punito dalla legge. In base a quanto stabilito dall’articolo 423 del codice penale la reclusione va dai 3 ai 7 anni. La stessa pena si applica anche qualora l’incendio provochi un danno ad oggetti o cose che appartengono all’autore del reato nel caso in cui l’evento rappresenti un serio pericolo per l’incolumità pubblica.
I video mostrano una persona che agisce con tutta calma, come se stesse facendo la cosa più normale del mondo. E, pare, senza alcun desiderio di fuggire. Eppure è stato colto in flagrante. E quel che appare evidente dalle riprese è che si trovasse ben oltre l’accesso della sua proprietà “privata”. E, anche se così fosse stato, vige il divieto di appiccare fuochi anche nelle proprietà private fino al 30 settembre proprio per evitare incendi, come da ordinanza sindacale.
Rosanna Sabella