Una doppia vita quella di Idriss Ben Moussa. Una giovane promessa del calcio, soprattutto della Fiorentina, che a 21 anni avrebbe già dovuto firmare un contratto molto importante. Un contratto che però, nel migliore dei casi, stenterà ad arrivare.
Il ragazzo è indagato per rapina e aggressione ad un ragazzo poco più grande di lui, 23 anni. Suo cliente, per una prestazione sessuale. Idriss Ben Moussa infatti, stando alle prime testimonianze, sarebbe anche un escort. Ma non solo. Quel pomeriggio si sarebbe ‘trasformato’ anche in un ‘rapinatore e aggressore’.
I dettagli della vicenda
La vittima, un ragazzo romano di 23 anni di Monteverde, dopo essere stato aggredito ha dichiarato tutto alle forze dell’ordine. Stando al suo racconto, quella giornata sarebbe iniziata in modo normalissimo. I due, conosciuti nel sito “Megaescort.info”, si erano dati appuntamento ai Parioli. In una casa dove Idriss era ospite di un suo amico. Una volta arrivati sul posto però avrebbero deciso di cambiare e di andare a casa della vittima. La vittima, cliente di Idriss, ha raccontato poi che il calciatore avrebbe iniziato a cambiare atteggiamento dopo poco. Iniziando ad essere più scontroso, nervoso e non tranquillo come poco tempo prima. Vista la situazione quindi, avrebbero deciso di finirla lì e di ritornare a piazza Euclide. La notizia è stata riportata da ilMessaggero.
L’aggressione
Nonostante le cose non fossero andate in porto, il cliente di Idriss gli avrebbe comunque dato i 100 euro richiesti per l’incontro. Tornando ai Parioli, si sono fermati ad un distributore e proprio lì il ragazzo romano ha capito che qualcosa non andava. Controllando la macchina, si è accorto che non c’era una lettera di suo padre con dentro 1.000 euro. Solo una persona avrebbe potuto rubarla e quella persona era proprio Idriss. Chiedendo spiegazioni, sarebbe stato prima aggredito, e poi, solo con forza, avrebbe riavuto i soldi indietro. Poi, sarebbero iniziate le minacce. Quelle vere. E la paura.
“O mi dai i soldi o ti ammazzo”
Sempre come riporta ilMessaggero, secondo le testimonianze dell’accusa, il giovane calciatore avrebbe cominciato ad essere sempre più aggressivo. La vittima ha cercato di rimettere in moto e di accostarsi al commissariato più vicino in quel momento, quello di Villa Glori. Ma non c’è stato verso.
Facendo intendere di avere un coltello, il calciatore, gli avrebbe puntato qualcosa allo stomaco. “Se ti fermi ti ammazzo”. E, sempre stando alle dichiarazioni dell’accusa, gli avrebbe stretto il collo con il gomito spingendo la testa sul finestrino per immobilizzarlo.
La fuga e il fermo
I due sono arrivati a Piazza Euclide. La vittima, per l’ultima volta, ha cercato di trovare una mediazione dandogli 200 euro. Ma il 21enne voleva di più. Ha smesso di aggredirlo e minacciarlo solo quando ha visto due auto della polizia lì ferme. A quel punto, ha iniziato a correre e, per non lasciare traccia, ha lanciato un rolex (da 40.000 euro) che aveva appena rubato a casa del 23enne.
Il processo per rapina
Il ragazzo però, è stato fermato dagli agenti che durante la perquisizione gli hanno trovato addosso delle cuffie Airpods e 520 euro in contanti. Sempre rubati a casa del suo cliente. Ora, la promessa del calcio, si trova costretta ad affrontare un processo per rapina. E, almeno per il momento, dire addio alla sua carriera calcistica.