Ormai anche le azzuffate e le risse avvengono con i telefoni in mano, è la regola aulica dei millennials e delle generazione Z. L’ennesimo episodio di bullismo tra ragazze giovanissime è avvenuto a Sezze dove si sono affrontate due ragazzine, una di appena 13 anni e l’altra di 14.
Il caso, riportato anche da il Messaggero, è finito all’attenzione dei magistrati della Procura dei Minori di Roma e, così, le due ragazzine sono state convocate e interrogate nei giorni scorsi dai carabinieri che stanno ricostruendo la vicenda, piuttosto articolata.
Leggi anche: Tragico incidente a Latina, Clarissa muore a 21 anni. Il conducente positivo all’alcol test
Il video su TikTok e la ricostruzione
Stando alle prime, provvisorie ricostruzioni, ancora al vaglio scrupoloso degli investigatori, tutto sarebbe iniziato sui social, in particolare Tik Tok. La 14enne era stata presa di mira dal gruppetto del quale faceva parte la 13enne avversaria: gli attacchi sono fatti di commenti sempre più pungenti, fino ad arrivare a insulti a sfondo sessuale e prese in giro molto pesanti.
Dai social alle mani
Ma Sezze è un grande paese, dove ci si conosce tutti, e dunque la questione non è rimasta di certo ferma ai social. Di fatto, le occasioni per incontrarsi faccia a faccia di certo non mancano. Uno degli episodi, il più grave, si è verificato davanti alla scuola media: le ragazze si sono affrontate e dagli insulti, il passo verso l’impiego delle mani è stato davvero breve.
Schiaffi e spintoni
Sono volati schiaffi e spintoni senza remore: una delle due avversarie è caduta a terra e c’è stato bisogno dell’intervento dell’ambulanza. Poi, i genitori della 13enne hanno presentato una denuncia, cosa che i genitori della 14enne non avevano fatto in precedenza, per gli altri episodi, e questo perché avevano considerato la rivale della figlia non imputabile in quanto di età inferiore ai 14 anni.
Il paradosso delle responsabilità
Da qui, la creazione di una situazione a dir poco paradossale nella quale i ruoli di aggressore e vittima si confondono rendendo ancora più complessa l’attribuzione delle responsabilità. Sarà ora compito dei carabinieri ricostruire gli episodi di violenza, fisica e verbale, per poi informare la Procura dei Minori che valuterà se e come procedere.