“Analizzando le prove disponibili abbiamo avuto conferma che il salto di specie con cui il virus si è fatto largo nell’uomo è avvenuto a partire da animali in vendita al mercato di Wuhan negli ultimi giorni di novembre del 2019”, dichiara Kristian Adersen, docente di immunologia e microbiologia, alla rivista Science.
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Mercato di Wuhan
Fin dall’inizio della pandemia, questa è stata una delle ipotesi più accreditate. Non si tratterebbe quindi di esperimenti in laboratorio ma di animali, vivi, nel mercato di Wuhan. Ad appoggiare la tesi alcuni studiosi dello Scripps Research Insitute di La Jolla. Come riporta la Repubblica, i ricercatori hanno riorganizzato le coordinate geografiche dei 155 primi casi. Sono tutti delineati in un’area ristretta, quella del mercato.
Molto probabilmente tutto è partito quindi dal contatto con alcuni animali venduti vivi. Volpi rosse, tassi del maiale settentrionale, cani procioni etc. Le tracce del virus sono state rilevate esattamente in questi punti. “Per capire l’origine del coronavirus, occorre definire cos’è accaduto prima che queste specie arrivassero nel mercato di Huanan”, scrive Anderson.
Altri studi
Continuando, i ricercatori, sempre su Science, parlano di due lignaggi “iniziali” di Sars-CoV-2. Il primo, chiamato lignaggio B, sarebbe accaduto nel periodo tra il 23 Ottobre e l’8 Dicembre 2019. Il secondo invece, il passaggio nell’uomo, sarebbe avvenuto poche settimane dopo. Alla vigilia della chiusura del mercato di Wuhan. “Improbabile che il virus circolasse già da prima. La pandemia, con ogni probabilità, è il risultato di diversi eventi zoonotici avvenuti a breve distanza di tempo“.