AstroSamantha. Un’attesa estenuante, almeno 50 minuti prima che venisse aperto il portello del modulo russo Poisk della Stazione Spaziale. Con ogni probabilità per problemi di pressurizzazione della camera di compensazione. Poi, l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) è stata la prima a uscire, seguita dal collega russo Oleg Artemyev, dell’agenzia spaziale Roscosmos.
AstroSamantha e la passeggiata extra-veicolare
Usciti per un’attività che potremmo definire extra-veicolare pianificata attorno al segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Sono russi i CubeSat, dedicati a ricerche di radiofrequenza, è installato sul modulo russo Nauka il Braccio Robotico Europeo (Era), costruito dall’Europa per la Russia, e altre operazioni riguardano la camera di compensazione dello stesso modulo, chiamato anche Mllm (Multipurpose Laboratory Module), agganciato alla Stazione Spaziale nel luglio 2021 per servire sia come laboratorio sia come punto di attracco delle navette.
Leggi anche: Tempesta Geomagnetica sulla Terra: allarme dalla NASA, ecco le conseguenze
Una missione ”russa”
Al netto di tutto ciò, è stata un’attività russa a tutti gli effetti, all’interno della quale la competenza di un astronauta europeo è stata necessaria per lavorare sul braccio Era, per sostituire una finestra protettiva su un’unità di illuminazione della telecamera che si trova all’estremità.
Lunghe ore di lavoro durante le quali Samantha Cristoforetti è stata in contatto costante con il centro di controllo russo a Mosca, comunicando in russo. “Come stai?”, le hanno chiesto dopo il rilascio in orbita dei CubeSat. “Tutto bene”. In aggiunta, poi, c’è da dire che entrambi indossavano la tuta russa Orlan.
Solamente un piccolo particolare riconoscibile: contrassegnata da strisce azzurre quella di Cristoforetti, mentre quella di Artemyev, un veterano alla sua sesta passeggiata spaziale, aveva le strisce rosse che contraddistinguono il leader dell’attività extraveicolare (Eva).