Ora che la giornata più lunga del Parlamento italiano si è conclusa, ieri, ecco arrivare lo spettro delle elezioni anticipate: ciò che sembrava inimmaginabile fino a pochi giorni fa si è concretizzato, e cioè la fiducia del Senato a Mario Draghi si è stanziata con soli 95 sì e 38 no. L’ala di centro-destra del governo delle larghe intese (Lega e Forza Italia) e il Movimento 5 stelle non hanno neanche partecipato al voto sulla risoluzione presentata dal senatore Pierferdinando Casini.
La crisi di Governo e le dimissioni di Draghi
Il grande blocco, la maggioranza, si è così disciolto, e il premier resterà in carica solo per il disbrigo degli affari correnti. Questa mattina Draghi si è recato al Colle proprio per formalizzare il suo addio a Palazzo Chigi. Ora, Sergio Mattarella, con tutta probabilità, scioglierà le Camere.
Sguinzagliata la campagna elettorale
La campagna elettorale, che fino a qualche settimana fa era solamente un fiume sotterraneo che scorreva sotto le scosse tettoniche di Governo, ora è libera di sguinzagliarsi. Comincia, così, con una fine, l’inizio della campagna elettorale che porterà l’Italia al voto a inizio autunno, probabilmente nella prima decade di ottobre.
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Sondaggi ed elezioni: i possibili scenari
E, a proposito di voto, ci si chiede come andrebbero le elezioni se si andasse a votare adesso con il Rosatellum. Negli ultimi giorni, YouTrend e Cattaneo Zanetto&Co hanno condotto una simulazione elettorale con tre scenari, simulati a partire dalle percentuali dei partiti dell’ultima “supermedia” dei sondaggi YouTrend del mese corrente.
Ecco ciò che emerge in sintesi: solo un’alleanza larga composta da Pd, M5s, Sinistra italiana, Verdi, Azione/+Europa e Italia viva potrebbe rendere più difficile la formazione di un esecutivo di centrodestra. Ma andiamo con ordine.
Scenario A
Per prima cosa, il primo scenario. Il Pd si presenta insieme al Movimento 5 stelle e alla lista unitaria di Sinistra italiana e Verdi, senza alleanza con i partiti di centro (Azione/+Europa e Italia viva). In tale evenienza, stando al sondaggio, il centrodestra vincerebbe 221 seggi su 400 alla Camera e 108 su 200 al Senato, ottenendo quindi la maggioranza assoluta per governare in entrambi i rami per Parlamento:
Scenario B
Se, invece, i 5 stelle non dovessero allearsi col centrosinistra composto da Pd, Sinistra/Verdi, Azione/+Europa e Italia viva, allora si passerebbe allo scenario B. In tal caso, il centrodestra arriverebbe ad avere una maggioranza ancora più ampia, sfiorando il 60% dei seggi: 240 alla Camera e 122 al Senato. La spaccatura dell’asse giallorosso porterebbe infatti il centrodestra a vincere gran parte dei collegi uninominali, dal momento che la coalizione Fratelli d’Italia-Lega-Forza Italia se ne aggiudicherebbe 116 su 147 alla Camera e 59 su 74 al Senato.
Scenario C
La conclusione è drasticamente semplice: solamente una alleanza molto larga con Pd, M5s, Sinistra/Verdi, Azione/+Europa e Italia viva potrebbe mettere in difficoltà la nascita di un governo di centrodestra. Nell’ipotesi di uno scenario C, il centrodestra avrebbe infatti 202 deputati e 99 senatori.
L’ascesa della destra
In queste simulazioni sono comunque esclusi gli 8 deputati e i 4 senatori eletti all’estero, per cui considerando questi ultimi il centrodestra potrebbe anche raggiungere la soglia della maggioranza assoluta al Senato. La caduta del Governo Draghi ha così spianato la strada all’ascesa delle destre italiane, in un momento in cui si trovano fortemente favorite nei sondaggi.