Roma. In città è allarme diossina, perché è nell’aria a causa degli incendi che da settimane stanno assediando la Capitale. I dati rilevati nelle recenti indagini dalle centraline di Arpa Lazio evidenziano in modo netto che si tratta, inoltre, di valori ben al di sopra dei limiti indicati dalla legge. A quanto pare, si tratta, in particolar modo, delle prime conseguenze dell’incendio di Centocelle di sabato scorso, 9 luglio.
Allarme diossina a Roma dopo il rogo di Centocelle
Sono valori, come anticipato, indicati dai primi monitoraggi della qualità dell’aria e rilevati dai due campionatori ad alto volume utilizzati per la misura dei valori microinquinanti: diossine, furani, pcb e ipa – benzene. Inutile sottolineare che i composti in questione risultano essere pericolosi sia per l’ambiente sia per la salute dei cittadini, e sono generati a seguito di una prolungata combustione.
Analisi qualità dell’aria
Per procedere alle analisi della qualità dell’aria, Arpa Lazio ha posizionato, nella giornata di ieri, domenica 10 luglio, due campionatori per le analisi: uno in via Giuseppe Saredo a poca distanza dalla zona dell’incendio, mentre il secondo è stato posizionato presso l’aeroporto Francesco Baracca di Centocelle di cui sono ancora in corso le analisi.
Leggi anche: Fiumicino, diossina triplicata rispetto ai valori indicati dal’OMS: prorogata l’ordinanza
I valori rilevati da ARPA
I valori trasmessi nelle ultime ore, purtroppo, non sono rassicuranti, poiché ampiamente superiori ai limiti suggeriti dall’OMS: un valore per le diossine pari al 10,6 pg/m3 (il valore di riferimento per l’ambiente urbano si intende a 0,3, mentre quello minimo generico si attesta intorno allo 0,1).
Per quanto concerne, invece, il benzopirene è stato registrato un valore di 2,6 ng/m3, superiore anche esso alla media annua che è pari a 1 ng/m3. Per quanto riguarda i pcb, non esistono limiti normativi o valori di riferimento: il campionatore ha segnato un dato pari a 2717 pg/m3.
“Questi sono dati prodotti dagli incendi nell’immediato. Sono stati comunicati all’Asl di riferimento che valuterà se e quali misure applicare. Siamo fiduciosi che già dalle prossime ore i valori potranno tornare alla normalità” – ha spiegato Marco Lupo, direttore generale Arpa Lazio.
Il monitoraggio dalle stazioni fisse
In aggiunta, sono stati analizzati anche i dati delle stazioni fisse della rete di monitoraggio della qualità dell’aria che normalmente inviano dati per il controllo continuo della zona.
Stazione di Cinecittà
La stazione della rete fissa di monitoraggio più vicina all’impianto è quella denominata ‘Cinecittà’ (si trova a circa 600 metri a sud dall’area interessata dall’incendio). In questo caso, i rilevatori hanno registrato concentrazioni di PM10 del 9 e del 10 luglio pari, rispettivamente, a 26 µg/m3 e 29 µg/m3. Si tratta di valori che, pur essendo inferiori al limite giornaliero del PM10 (50 µg/m3), risultano comunque essere ” i valori più alti registrati nel Comune di Roma“, come sottolinea Arpa.
Centralina di Preneste
La centralina di Preneste, infine, quella che si trova a circa 3 chilometri a nord-ovest dell’incendio, nella giornata di ieri, domenica, 10 luglio ha misurato un valore di PM10 di 7 µg/m3. In questo caso, si tratta di valori “in linea con quelli misurati nell’area urbana, e non è stata quindi interessata in modo significativo dalle polveri generate dall’evento”, conclude la nota dell’Arpa Lazio.