Roma. Le condizioni di salute della piccola di 4 anni che lunedì scorso, 4 luglio, ha rischiato di perdere la vita in piscina, stanno lentamente migliorando.
Si aprono le indagini sulla sventata tragedia
Le sue condizioni sono stabili, e al momento tutto fa ben sperare. La bambina ha rischiato di perdere la vita nella piscina di un centro estivo in via Cassia. Ora, però, i magistrati della procura di Roma hanno deciso di accendere i riflettori sulla struttura adiacente alla parrocchia gestita dalle suore orsoline, l’Istituto Santissima Vergine.
Leggi anche: Roma. Si sente male in piscina e rischia di annegare: bimba di 4 anni gravissima
Nel mirino la piscina che ospita i bambini
Ciò che bisogna cercare di capire è se si è trattato di un tragedia sfiorata, oppure se quanto accaduto nelle vicinanze dell’Istituto Santissima Vergine poteva essere evitato in qualche modo. Per tale ragione, il sostituto procuratore Giulia Guccione e l’aggiunto Giovanni Conzo hanno aperto un fascicolo d’indagine specifico.
Le testimonianze sull’accaduto
Per quanto riguarda il reato ipotizzato, è quello di ”lesioni”. Nel mirino dei magistrati romani ci sono le condizioni di sicurezza della piscina, le cui norme per l’accoglienza e la sicurezza dei bambini sono molto dettagliate. Ora, i militari stanno raccogliendo diverse testimonianze sull’accaduto con l’obiettivo di ricostruire la dinamica di lunedì pomeriggio, quando la bambina è stata salvata da un addetto alla sicurezza per poi essere trasportata in codice rosso al Policlinico Gemelli di Roma.
Qui, al momento, è ancora ricoverata in prognosi riservata, ma il quadro clinico è in miglioramento e sta per uscire dal reparto terapia intensiva.