Roma. Si è tenuta mercoledì 22 giugno l’udienza a Teresa De Zorzi, meglio nota come ‘Lady Raggiro’. La donna — oggi 58enne — è stata più volte oggetto di indagine finendo anche sugli schermi della trasmissione televisiva Le Iene. La De Zorzi prometteva finti posti di lavoro — al Comune, in Campidoglio, al Coni — e in cambio chiedeva delle cifre che andavano dai mille ai 2omila euro. Un teatrino in piena regola, il suo, per un ingente giro di affari.
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A processo Teresa De Zorzi: le accuse
Il ben tessuto imbroglio andava avanti da diversi anni e nel mirino della truffatrice sono finite quasi 200 vittime che, ingenuamente, le avevano affidato i risparmi. Ora però il suo losco giochetto è finito. Insieme ad altre 6 persone la donna è finita a processo con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al millantato credito. Ma non è tutto, tra i reati contestati dalla Procura ci sono anche falso, minacce e violenza privata.
La vicenda
Una messa in scena in piena regola quella della De Zorzi che tra il 2015 e il 2016 era finita anche nel Mirino della Iena Giulio Golia proprio per via delle sue finte promesse. Ma facciamo un piccolo passo indietro. I fatti in questione vanno dal 2013 al 2017. In quest’arco temporale la donna con la scusa di appartenere alla Risorse Umane di Roma e del Comune, nonché collaboratrice di diversi politici, aveva attratto a sé le ingenue vittime offrendogli dei posti di lavoro apparentemente imperdibili e che avrebbero fatto gola a molti.
Le menzogne
Posti di lavoro al Coni, in Campidoglio, al Comune. Tutto era ben architettato in quanto i suoi complici le offrivano gli uffici e uno di loro — che non è stato mai identificato — avrebbe accolto le persone nella sede delle Risorse per Roma.
Un inganno a regola d’arte, sostanziato dalla presenza di finte lettere di assunzione — con timbri altrettanti contraffatti — nonché dalla meticolosa attività della donna che raccoglieva i curricula, organizzava riunione e invitava le persona a fare le necessarie visite mediche.
E più di qualcuno è cascato nel tranello, affidando alla donna e al tutto il suo entourage i propri risparmi. C’è chi ha lasciato il proprio lavoro convinto che ne potesse avere uno migliore, chi pensava di ottenere un posto al Coni che alla fine era solo un’illusione. Numerose le persone raggirate che adesso si sono costituite parte civile nel processo.
I complici
Come accennato la De Zorzi non agiva da sola. Tra gli imputati ci sono anche suo marito, Angelo Alessio, sua madre anche la collaboratrice domestica. In particolare il marito entrava in scena quando le vittime minacciavano la querela pretendendo la restituzione del loro denaro. Di tutta risposta i malcapitati venivano brutalmente minacciati. Un teatrino, quello fortunatamente svelato, al quale ha partecipato l’intera famiglia.