Ha lasciato la madre nel totale degrado: tra feci, vomito e formiche. È così che si merita, una povera anziana, di terminare i suoi giorni? È questo che si merita una mamma, una donna ma in primis una persona? Purtroppo A.L. non risponderebbe come noi a queste semplici domande. L’uomo, infatti, un 48enne di Sabaudia, ha costretto la madre invalida a vivere in condizioni così inumane e inimmaginabili da portare al decesso della donna.
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La “non vita” della donna
La povera donna si chiamava Filomena Cocuzzo, aveva 72 anni ed era affetta da un’invalidità del 100%. Qualche giorno prima della sua morte, il personale del 118 la trovò in una situazione che fa venire i brividi e il voltastomaco al solo pensiero: ricoperta da feci, vomito e formiche, malnutrita, con gravi lesioni e piaghe da decubito. Sono state queste condizioni a provocarne in maniera così repentina il decesso. La povera donna era succube di un figlio violento, tossicodipendente e con una condanna in via definitiva per maltrattamenti proprio nei confronti della madre.
Una volta messo piede fuori dal carcere, l’uomo era tornato a vivere con la madre. Il tempo trascorso tra le sbarre però non aveva insegnato niente al 48enne perché, tornato a casa, aveva ripreso a comportarsi in maniera violenta e vessatoria nei confronti della madre impossibilitata ad opporsi e a chiedere aiuto poiché totalmente isolata. Infatti, l’uomo aveva tolto alla madre ogni accenno di vita e dignità umana. La donna non veniva curata, non poteva parlare con nessuno in quanto privata del telefono e di ogni contatto con l’esterno. L’unica cosa che le era concessa era restare a letto.
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Le indagini, l’arresto e il processo
I carabinieri della stazione di Sabaudia hanno inizialmente arrestato il figlio, al termine di una serie di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, sotto la direzione del procuratore aggiunto Lasperanza. L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice ipotizza, a carico dell’uomo, il reato di omicidio come conseguenza dei maltrattamenti.
I maltrattamenti e lo stato di degrado in cui “viveva” la donna, sono andati avanti per circa un anno: hanno avuto inizio dopo la scarcerazione del figlio nel luglio 2020 e sono terminati insieme alla vita della 72enne, a maggio 2021. La ricostruzione medico-legale ha permesso di constatare come i continui maltrattamenti verbali e fisici, associati ad un totale stato di abbandono fisico e morale, abbiano ridotto la povera madre in condizioni tali da provocarne la morte.
L’uomo era stato arrestato 7 mesi fa con l’accusa di aver abbandonato la madre, anziana e con disabilità grave, in condizioni talmente critiche da provocarne la morte. A.L., che ieri ha fatto la sua comparsa con rito abbreviato davanti al giudice del Tribunale di Latina, dovrà scontare 4 anni e otto mesi. Nei confronti dell’uomo è stato riconosciuto il vizio parziale di mente. Nonostante ciò, però, il pubblico ministero, Giuseppe Miliano nel corso della requisitoria, aveva chiesto per lui una condanna a 14 anni.