In questa settimana c’è stato un raddoppio dei contagi. Se solitamente con la bella stagione e il caldo, il virus dovrebbe ‘diminuire’, pare che in questi giorni le cose siano andate molto diversamente. Il virus è infatti più contagioso ma sono molti gli esperti che spiegano di non allarmarsi.
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‘Attenti sì, non preoccupati’
Il punto della situazione è stato fatto da Sergio Abrignani, l’immunologo dell’Università Statale di Milano, il quale, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che sì “i contagi sono in crescita ma non vedo segnali di allarme eccessivo“. E che quindi, “il virus è più contagioso ma meno aggressivo. I ricoveri in ospedale non salgono in proporzione ai casi di infezione. Attenti sì, non preoccupati“.
I contagi aumentano, cos’è successo
Continuando l’intervista al Corriere della Sera, l’immunologo ha confermato che “sorprende il fatto che mentre in estate tutti i virus respiratori tendono a sparire, questo è stato capace di un colpo di coda esprimendosi con un picco fuori stagione“.
Ma se dovessimo fare il confronto con quanto accaduto a Novembre, “questa variante in poche settimane ha soppiantato Delta. Oggi l’ascesa delle sottovarianti BA 4 e 5 è graduale“.
Perché il 40% dei vaccinati può infettarsi
Il nuovo virus “ha a disposizione un bacino di persone suscettibili più ampio“, perché riesce ad aggirare le difese del sistema immunitario, “eretto dalla vaccinazione o da precedenti infezioni naturali“. Per questo “il 40% dei vaccinati potrebbe infettarsi e il 7% per la seconda volta“.
La normalità
Da quando in tutta l’Europa, le misure di contenimento sono state quasi eliminate, alcuni pensano che questa abbia influito in maniera esponenziale. Ma “dal punto di vista sociale non sarebbe stato accettabile propagarle ancora. La vita normale deve riprendere”.
Il Professore ha parlato poi di una “concreta prospettiva di avere un vaccino aggiornato in autunno, più efficace rispetto a quello basato sul virus originario, di inizio pandemia“. “Non si tratta di quarta dose, ma di nuova vaccinazione. Come l’antinfluenzale“.