È stata prorogata di un anno la validità del certificato digitale Covid Ue, meglio conosciuto come Green Pass, per ‘viaggiare’ nei paesi dell’Unione Europea. Il Parlamento Europeo e il Consiglio co-legislatori dell’UE hanno raggiunto l’accordo e hanno cambiato i ‘piani’ perché la scadenza era prevista il prossimo 30 giugno.
Quali sono le regole per viaggiare in UE?
L’obiettivo è solo uno: continuare ad avere a disposizione uno strumento utile e indispensabile per facilitare gli spostamenti, soprattutto nel caso in cui dovesse ‘venir fuori’ una nuova variante, magari ancora più contagiosa di quelle già in circolazione. Il Green Pass servirà solo per facilitare la libertà di circolazione nei paesi dell’Unione, ma poi spetterà, come accade già ora, a ogni singolo Stato decidere come utilizzarlo. Per tutelare la salute dei cittadini e gestire la pandemia, che purtroppo non si può dire ancora sconfitta.
Dove serve ancora il certificato verde all’estero? La lista dei Paesi
Dal 1° giugno scorso è possibile entrare in Italia senza Green Pass perché, di fatto, è scaduta l’ordinanza del Ministero della Salute, che lo scorso 28 aprile aveva prorogato fino al 31 maggio l’obbligo, sia per italiani che stranieri, del documento verde.
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Il certificato verde, però, è ancora obbligatorio per entrare in Germania, Francia, Spagna, Portogallo. Oltre l’Italia, invece, altri Paesi Ue hanno eliminato questa misura, come la Danimarca, Norvegia, Irlanda, Svezia, Croazia, Slovenia, Austria, Grecia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lituania, Lettonia, Islanda, Lussemburgo e Svizzera.