Roma. Lo avevano sospeso dal servizio, come misura preventiva, nell’attesa di concludere tutte le necessarie e delicate verifiche sul caso. Ora, però, arriva il licenziamento in tronco, dopo l’accertamento definitivo. La scusa, poi, banalissima, usata dal conducente incriminato non ha retto per nulla: “No, non ero assolutamente io quello nel video”. Il video infatti termina con una ripresa del soggetto a fine atto.
Autista si ”tocca” con i passeggeri a bordo durante il servizio
Le sue giustificazioni non hanno fatto altro che incrementare ancora di più quella sensazione di imbarazzo da parte della direzione del Personale della municipalizzata dei Trasporti. Il filmato, di fatto, finito – a quanto pare per errore – nelle chat degli autisti della partecipata del Campidoglio, è difficilmente equivocabile. In effetti, il filmato in cui l’autista si masturba con il motore accesso e durante la traversata, si conclude proprio con il soggetto che guarda fisso nella camera.
I fatti e il video clip incriminante
Come raccontato anche nel nostro articolo precedente, il caso risale all’inizio di marzo scorso. Nello specifico, il filmato incriminante mostra il conducente, appena congedato, usare una mano per toccarsi, e l’altra per stringere il cellulare, riprendendosi in un selfie-video lungo 47 secondi. Il volante non è per nulla preso in considerazione, ma solamente sfiorato di tanto in tanto: elemento pericolosissimo nella vicenda. E, intanto, i passeggeri continuavano ad essere a bordo.
Leggi anche: Roma. Si traveste da Sailor Moon e si masturba nei parchi davanti ai bambini: identificato
L’errore nell’invio del video
All’inizio chi non avrebbe pensato ad un caso di revenge porn? Ma in realtà, a quanto pare, il soggetto avrebbe sbagliato completamente destinatario durante l’inoltro del messaggio clip, inviandolo così in un gruppo WhatsApp zeppo di colleghi. Il passaparola, i messaggi scandalizzati, hanno fatto il resto per diffondere la notizia per le rimesse e per i corridoi di via Prenestina. Infine, la storia è arrivata, inevitabilmente, anche ai vertici aziendali che sono intervenuti immediatamente fermando il conducente dal servizio e congelando il suo stipendio. Il dipendente è stato sentito a più riprese dalla commissione disciplinare.
La decisione di Atac e l’identificazione
Nonostante le buche di Roma, che rendono il video molto movimentato e nonostante le scuse del soggetto, alla fine, con il contributo anche di altri testimoni per l’identificazione, l’uomo è stato inchiodato. Finiti gli accertamenti, i vertici di Atac non hanno avuto dubbi e hanno censurato il comportamento del conducente con la punizione più severa: il licenziamento per aver messo a rischio l’incolumità dei passeggeri durante la traversata.