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Festeggiamenti ultimo giorno di scuola a Roma, bimbo delle elementari: ‘Saliamo in limousine e lanciamo un po’ di contanti a questi poveracci che non possono permettersela’

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Ultimo giorno di scuola per milioni di studenti. Migliaia solo a Roma e tutti hanno festeggiato la fine di un anno difficile, tra mascherine, dad alternata a presenza e le solite paure per interrogazioni e verifiche. 
C’è chi ha, come sempre, fatto i gavettoni – di acqua, ma anche con le uova – e chi, superfortunato, ha assistito a un miniconcerto di Antonello Venditti, che si è recato al liceo Giulio Cesare, la scuola da lui stesso frequentata all’epoca.
Poi c’è chi ha cantato, ballato, chi si è fatto il bagno nelle fontane. Tutto nella norma.

 

 
 
 
 
 
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Il tour in limousine

E poi c’è chi si è fatto, pagato dai genitori, il giro della città in limousine. Che male c’è? Anzi, magari potrebbe essere pure istruttivo, se il tour dovesse comprendere i luoghi storici e culturali della città. Oppure, vista la tenera età dei pargoli, parliamo di alunni delle elementari, e il fatto che comunque si festeggia, va bene anche un semplice giro esplorativo degli angoli più belli visti dai bambini.
Ma il punto non è certo questo.

“Lanciamo un po’ di contanti a ‘sti poveracci” 

Tra i bambini che sono saliti nella lussuosa limousine ce n’era uno che, poco prima di montare in auto, ha esclamato ad alta voce, davanti a diversi testimoni esterrefatti: “Ora che saliamo in Limousine lanciamo dal finestrino un po’ di contanti a questi poveracci che non possono permettersela!” Il fatto è accaduto a piazza Vivona, all’Eur.
“Pensavo di aver visto di tutto, con l’uscita da scuola dei liceali che per 3 ore hanno festeggiato a suon di canti, musica da discoteca, lancio di gavettoni, cori, farina, uova”, racconta un testimone diretto. “Non fa nulla che ci abbiano devastato le auto parcheggiate di fronte: ci sta! Ma quando alle 16:00 sono uscite le classi delle elementari e alcuni facoltosi genitori hanno regalato a un gruppetto di bambini un bel giro in limousine sono rimasto sconvolto. Ho infatti potuto ascoltare il “simpatico” commento di un paffuto giovincello che diceva che, una volta saliti in auto, avrebbero lanciato dal finestrino un po’ di contanti “a quei poveracci che non potevano permettersi la limousine come loro”. La cosa che più mi ha infastidito è la certezza che questo “simpatico” infante non potrà che diventare peggio di così, crescendo”.
Le risate hanno accompagnato il commento del ragazzino, che non è stato assolutamente ripreso dai genitori o dagli altri compagni. Il bimbo sarà quindi stato sicuramente promosso a scuola, ma quanto a umanità il suo voto è un’insufficienza piena. Ma, probabilmente, questo è ciò che ha imparato come “giusto” finora…
(foto di repertorio)

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