Le manifestazioni in piazza, i cortei per urlare tutto il dissenso contro il governo e la campagna vaccinale sembravano un ricordo ‘lontano’, ora che il virus continua sì a circolare, ma gli italiani, tra meno restrizioni, hanno da qualche settimana cominciato a respirare aria di libertà. ‘Sembravano’ perché in realtà i no vax, tutti quelli che sono contro il siero e continuano a parlare di ‘dittatura sanitaria’, non si fermano. Non mollano e continuano a gridare al rispetto dei diritti umani.
Proprio come hanno fatto nella notte del 31 maggio scorso a Roma alcuni ‘esponenti’ del gruppo V_V, meglio conosciuto come i ‘Guerrieri’. Loro hanno pensato bene di imbrattare ben 14 veicoli su 15 di Poste Italiane, quei furgoncini bianchi che gli autisti la mattina seguente hanno ritrovato con scritte contro il Governo, quello che i no vax definiscono nazista.
La rivendicazione dell’attacco no vax
“Noi V_V lottiamo in modo non violento con azioni di contro propaganda e disobbedienza civile. Siamo contro quella che è ormai, a tutti gli effetti, una dittatura nazi sanitaria e rivendichiamo unicamente il rispetto delle libertà e dei diritti umani”. Sono convinti di questo, come spiegano in un comunicato, i no vax, che continuano ad urlare il loro disappunto. Loro che credono nelle libertà, nella costituzione e che vedono nel vaccino e nelle restrizioni una forma di dittatura, che nel tempo avrebbe imposto leggi ‘incivili, criminali, discriminatorie’.
Leggi a cui anche Poste Italiane avrebbe risposto. Da qui, quindi, l’attacco e la rivendicazione poco dopo. Come a dire: ‘Siamo stati noi, e se l’abbiamo fatto abbiamo dei motivi validi’.
“Poste Italiane – spiegano – incurante delle necessità primarie di milioni di famiglia si sono adeguate a leggi discriminatorie naziste, che non avevano alcuna giustificazione sanitaria. Quando un governo diventa una dittatura i primi che devono opporsi sono i cittadini stessi”. E loro si stanno opponendo da tempo.
Il danno
I veicoli, quelli danneggiati, ora sono inutilizzabili, ma ancora non è stato quantificato il danno. Quello che è certo è che si è trattato di un atto di vandalismo, che indipendentemente da chi l’ha compiuto, che sia no vax o favorevole al vaccino, va condannato.
Perché ci sono tanti modi per farsi ascoltare, per confrontarsi. E la violenza va bandita, in qualsiasi forma. Tante le strade da percorrere, molte le verità e i punti di vista. Così come molti sono stati i danni fatti ai mezzi delle Poste e agli utenti perché tra di loro, molto probabilmente, ci sarà anche qualche no vax. Qualcuno che proprio come i V_V pensa che l’unica arma a disposizione sia la ‘verità, nuda e cruda, in difesa della libertà e dei diritti di tutti’. Libertà che secondo loro le Poste non hanno rispettato perché si sono “criminalmente adeguate a delle leggi discriminatorie naziste”. E per questo hanno dovuto ‘pagare’, con furgoncini imbrattati e scritte che non lasciano certo spazio all’immaginazione.