Non è certo una novità (e purtroppo) per chi vive ad Ardea sentir parlare, proprio quando la stagione balneare ha preso il via da poco, di divieto permanente di balneazione in alcuni tratti della costa. L’acqua è sporca, i canali inquinati e come è accaduto l’anno scorso, anche ora il Sindaco di Ardea, Mario Savarese, si è visto costretto a firmare un’ordinanza per tutelare i cittadini. Ordinanza emessa il 18 maggio scorso, sulla quale ora il Primo Cittadino vuole fare chiarezza.
Le dichiarazioni di Mario Savarese sul divieto di balneazione ad Ardea
“L’ordinanza in questione – spiega il Sindaco in una nota – è un ‘atto dovuto’ dell’Ente successivo al Decreto del Presidente della Regione Lazio che, come ogni anno, individua i tratti di litorale non adibiti alla balneazione. Il Decreto regionale, va ricordato, recepisce una serie di dati ‘storici’ relativi ai campionamenti che, in maniera periodica e dilatata nel tempo, Arpa Lazio esegue sul litorale. Ad Ardea, dunque, in base a quanto stabilito dalla Regione Lazio, oltre quattro chilometri di litorale, su nove totali, non possono essere dichiarati idonei alla balneazione”. Questo, però, non vuol dire che le altre spiagge non siano accessibili: “nel ricordare come il mare sia pulito in tanti tratti del litorale, non si può tralasciare il fatto che, soprattutto a Marina di Ardea, esistano spiagge libere, dunque gratuite, fruibili da tutti i cittadini e dai turisti, al fine di poter trascorrere giornate spensierate ed effettuare anche cure elioterapiche“.
‘Bisogna fare i controlli e individuare i responsabili’
Per il Sindaco, però, il problema dell’inquinamento dei canali e delle cose va affrontato. E bisogna farlo con decisione.
“La Regione Lazio, come peraltro chiaramente previsto nel Decreto presidenziale del 26 aprile scorso che individua le acque balneabili e non, deve intensificare, soprattutto nei Comuni che sversano le proprie acque all’interno dei canali che poi sfociano nel nostro mare, quelle ‘azioni volte alla rimozione delle cause di inquinamento ed al miglioramento delle acque di balneazione’ indicate nel Decreto stesso: Ardea non può essere penalizzata dai comportamenti scorretti altrui e fare ogni anno i conti con dei divieti che danneggiano l’economia e l’immagine del territorio. Chiediamo quindi a gran voce, offrendo anche la collaborazione degli Uffici preposti per quanto possibile, che si intervenga per effettuare maggiori controlli nei canali e nel mare, con l’obiettivo di eliminare qualsiasi tipo di inquinamento e di individuare i responsabili degli illeciti. Al contempo – conclude il Sindaco nella nota – chiediamo pubblicamente la possibilità, alla luce di opportune indagini e verifiche tecniche, di revisionare, nei limiti previsti dalle normative vigenti e come già richiesto in varie sedi nei mesi scorsi, la mappa dei divieti permanenti di balneazione, al fine di garantire una maggiore fruibilità del mare e un maggior traino dell’economia locale, ferma restando la sicurezza e la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori del comparto balneare”.
Dove è inquinata l’acqua ad Ardea
Il divieto di balneazione, stando all’ordinanza, è nei seguenti tratti di litorale:
- Dalla Foce di Rio Torto, confine con il Comune di Pomezia, fino a 1216 metri a destra della Foce del Rio Torto
- Da 700 metri a sinistra della Foce del Fosso Grande a 1510 metri a destra della Foce del Fosso grande
- Da 220 metri a sinistra della Foce del Canale Biffi a 130 metri a destra della Foce del Canale Biffi
- Da 160 metri a sinistra della Foce del Fosso del Diavolo a 100 metri a destra della Foce del Fosso del Diavolo
- Da 200 metri a sinistra della Foce del Fosso della Caffarella a 100 metri a destra della Foce del Fosso della Caffarella.
Quindi, sono oltre 3 i km chilometri di costa, su un totale di nove, che saranno interdetti alla balneazione con tanto di cartelli in quelle zone dove il bagno non si può fare perché i valori d’inquinamento hanno superato i livelli di guardia. E forse, come ha dichiarato il Sindaco, bisognerebbe fare più controlli, capire le cause e scovare i responsabili.