Sole, mare e…droga. L’Isola di Ponza, centro turistico pontino, amata per le sue acque cristalline, rischiava di trasformarsi quasi in una centrale di spaccio. ‘Rischiava’ perché fortunatamente i Carabinieri sono intervenuti e hanno smantellato un’organizzazione criminale. Sì, perché dopo la maxi operazione di ieri con 14 arresti a Formia, tra spaccio di droga, estorsioni e modalità mafiose, oggi a Roma, ma anche nei comuni in provincia di Latina e Napoli, 5 persone sono state arrestate. E sono state tante le perquisizioni sul territorio di Ponza, di Napoli e della Capitale perché sono stati sgominati canali di approvvigionamento della droga, soprattutto sull’isola.
Spaccio di droga sull’isola di Ponza
Questa mattina i militari della Compagnia di Formia, insieme al personale dei Reparti dell’Arma competenti territorialmente, con gli elicotteri e le unità cinofile, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Cassino, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Con questa è stata disposta la custodia cautelare nei confronti di 8 persone: 5 sono agli arresti domiciliari, 3 hanno l’obbligo di presentazione alla P.G. Loro sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Come agiva l’organizzazione
L’organizzazione criminale, quella che aveva trasformato l’isola di Ponza da un luogo di villeggiatura a una centrale di spaccio, agiva sì lì, ma anche a Roma e nei Comuni della Provincia di Napoli. L’indagine dei militari di Formia ha permesso di ricostruire il periodo ottobre-novembre 2019, ma tutto è partito da agosto 2020, subito dopo la morte di Gianmarco Pozzi, il ragazzo di Roma che lavorava in un noto locale di Ponza e che è stato trovato senza vita in circostanze ancora tutte da chiarire.
La morte di Gianmarco Pozzi a Ponza
I familiari non credono al suicidio, all’incidente, ma come e perché Gianmarco sia morto ancora non è chiaro. E perché sia stato trovato lì, senza vita, sull’Isola di Ponza il 9 agosto del 2020. Quello che è certo, però, è che l’indagine, portata avanti con tecniche dinamiche e riscontri sul campo, ha consentito di ‘svelare’ una fiorente e ben strutturata piazza di spaccio. Che vede protagoniste persone collegate proprio a Gianmarco Pozzi.
Da dove arrivava la droga
La droga veniva acquistata a Roma, ma anche nell’hinterland del capoluogo campano. O meglio, le indagini hanno permesso di smantellare una fiorente attività di spaccio, molto attiva nel quartiere Laurentino 38 della Capitale. E per un volume di affari, rivelato dagli stessi indagati nelle intercettazioni, di 5.000 euro al giorno, con un fatturato complessivo di circa 150mila euro mensili. Ora l’organizzazione è stata smantellata, alle autorità competenti non resta che aumentare il livello di sicurezza sull’Isola di Ponza, mentre la famiglia di Gianmarco Pozzi continuerà a gridare ‘giustizia’.