No all’inceneritore. Continua la levata di scudi dei cittadini e dei Comuni dell’hinterland di Roma Capitale per contrastare il progetto del termovalorizzatore di Roma promosso dal Sindaco Gualtieri che, stando alle informazioni disponibili, dovrebbe essere ubicato a Santa Palomba. E oggi, in tal senso, si è svolto un presidio per raccogliere le firme contro l’impianto.
La raccolta firme contro il termovalorizzatore di Roma
L’evento, iniziato alle 16.30, si è svolto davanti al Bar Fabiani sulla Via Ardeatina. A sostenere l’iniziativa c’è stato il Movimento 5 Stelle: tra gli esponenti intervenuti – e la sua presenza ha fatto senza dubbio discutere – l’ex Sindaco di Roma Virginia Raggi. Presente inoltre anche il Primo Cittadino di Pomezia Adriano Zuccalà, con quest’ultimo che a più riprese aveva già messo nero su bianco la sua posizione assolutamente contraria al progetto.
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Cosa sappiamo sul termovalorizzatore di Roma
Stando alle (poche) informazioni disponibili l’impianto dovrebbe arrivare a lavorare circa 600mila tonnellate. Nelle intenzioni di Gualtieri dovrebbe rappresentare la soluzione alla gestione dei rifiuti nella Capitale dopo anni vissuti nell’immobilismo e nella totale assenza di programmazione (compresi gli ultimi dell’ex Sindaca pur presente oggi, di cui ricordiamo soprattutto la scellerata idea di riaprire la discarica di Albano e poco altro su questo tema).
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La (mala) gestione dei rifiuti a Roma
Del resto le continue emergenze sul fronte rifiuti, con le ormai ben note immagini della spazzatura che periodicamente torna sulle strade, a cui si è cercato di mettere mano sempre e solo con situazioni tampone (vedi nuovamente Roncigliano) rivelatesi poco efficaci, sono diventate purtroppo la normalità. Per questo il Sindaco di Roma, una città lontana anni luce per ciò che riguarda la raccolta differenziata dagli standard previsti dalle legge, ha scelto la via più breve, un unico mega impianto dove far convergere rifiuti da bruciare.
Una soluzione anacronistica senza dubbio ma figlia di anni di mala gestione che hanno portato a tutto questo; con un grande “ma” tuttavia: Gualtieri, come i suoi predecessori, ha individuato nuovamente nelle zone più distanti dalla città di Roma – e di nuovo a Santa Palomba – la soluzione al problema. Il delitto (politico) perfetto insomma. Con buona pace dei Comuni confinanti.
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