La gran parte dei lettori certamente ricorderà la famosa vicenda dei 24mila euro (48 banconote da 500 euro), che furono ritrovati nell’agosto del 2021 all’interno della cuccia del cane di Monica Cirinnà, senatrice PD, e Esterino Montino, suo marito e sindaco di Fiumicino. La cuccia col denaro, ma anche il cane, si trovava nella residenza toscana della Senatrice e da allora non poche polemiche si sono susseguite sul caso.
Il responso definitivo della Procura: ”Nessun reato”
Ora, però, la procura di Grosseto ha chiesto l’archiviazione perché non c’è ”Nessun reato”, dunque. La senatrice, in tutto questo, è giudicata parte offesa del reato, commesso da soggetti che restano ignoti. Dopo le indagini condotte in questi ultimi mesi dai Carabinieri il pubblico ministero Giampaolo Melchionna ha chiuso definitivamente il fascicolo, per poi inoltrare la richiesta di archiviazione.
Che fine farà il denaro?
Tuttavia, per ora, solamente alla prossima udienza fissata per il 6 giugno prossimo il gip deciderà sulla richiesta di archiviazione e sulla sorte del denaro. Si dovrà decidere, in particolare, se i 24.000 euro debbano essere confiscati oppure se possano essere consegnati all’azienda, ricordando che si trovavano all’interno di terreni di proprietà.
Quel denaro, così come scrive Il Tirreno potrebbe essere un aiuto contro la violenza sulle donne. E questo perché, continua la testata, nel caso in cui il giudice decidesse di consegnare la cifra all’azienda, la senatrice ha annunciato già che devolverà tutto al centro contro le discriminazioni e la violenza sulle donne di Grosseto.
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Quell’agosto del 2021: gli antefatti
Ma cos’era accaduto di preciso? Durante alcuni lavori all’interno proprio di quella azienda agricola, la scorsa estate, ecco che erano spuntati fuori quelle banconote in una vecchia cuccia del cane, situata in una zona della proprietà priva di recinzioni e poco lontana dalla strada provinciale. La notizia, come è lecito immaginare, aveva innescato una serie di polemiche intorno alla questione.
Le parole di Cirinnà sull’accaduto
”Ho vissuto dei giorni di panico a causa della fuga di notizie che ha messo in pericolo me e la mia famiglia: qualunque malfattore avrebbe potuto avvicinarci e minacciarci per avere i soldi indietro”, ha dichiarato nei suoi ultimi interventi proprio la Cirinnà. Aggiungendo, poi, ‘‘Quel giorno ero sola con la mia famiglia. Quando sono stati ritrovati i soldi abbiamo immediatamente chiamato le forze dell’ordine per denunciare il fatto e chiedere protezione”.
Durante le indagini, tra le altre cose, è stata interpellata anche la Banca d’Italia, che ha riscontrato che le banconote erano sono segnalate, ovvero che erano state raccolte nel libero mercato e non erano pertanto provenienti da reati.