Roma. Una vasta rete criminale dedita al traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti. Nello specifico: cocaina, hashish e marijuana. Le reti di spaccio ramificavano prevalentemente nella zona nord ovest della Capitale, precisamente a Casal del Marmo, con influenze anche nelle borgate di Tor Bella Monaca e Borghesiana.
Il capo dello spaccio nelle piazze di Roma
Un’associazione vasta, complessa ed organizzata, di cui Pasquale Vitalone, classe 1976, è indiziato di esserne il capo-promotore. Per questo, arriva, nelle ultime ore, un mandato per sequestro di beni nei suoi confronti. Un soggetto ritenuto socialmente pericoloso, in base ai numerosi procedimenti penali e alle indagini.
Leggi anche: La ‘Ndrangheta colonizza Roma: ”Siamo pronti per la guerra”. Le intercettazioni dei boss
I legami con la ‘ndrangheta di Alvaro e Carzo
Ma il punto cruciale di tutta l’indagine, sarebbe il collegamento individuato tra Vitalone ed esponenti di primo piano della ‘ndrangheta, in particolare della cosca Alavaro di Sinopoli. Alvaro è stato di recente bersagliato dalle indagini della Dia, che lo pongono ai vertici della ‘ndrangheta di nuova generazione che avrebbe instaurato delle colonie poderose anche nella Capitale già da qualche anno.
Vincenzo Alvaro, nel mirino della Dia
Vincenzo Alvaro era diventato celebre per essere il titolare del Café de Paris in via Veneto, poi chiuso qualche anno dopo. Ma con la pandemia avrebbe rimesso in circolo le sue attività e i suoi affari, mentre gli altri fallivano e chiudevano bottega. L’altro capo di tutto, invece, suo collega, sarebbe Antonio Carzo. Con questi, Vitalone avrebbe avuto dei rapporti ”commerciali” per il rifornimento di droghe da mettere in circolo nelle piazze. Per il momento, Vitalone è sottoposto a regime di custodia cautelare.
Il sequestro di beni illeciti
Le lunghe attività investigative hanno consentito di ricostruire e individuare parte dei beni illeciti di Vitalone che sono stati sequestrati. Parliamo, in particolare di una villa con giardino, nella disponibilità materiale della moglie del proposto, del valore di circa 250.000,00 euro e una attività di ristorazione “tavola calda” con annessa tabaccheria, del valore stimato complessivamente in circa 250.000,00 euro.