Novità Tari 2023. Entreranno in vigore il primo gennaio 2023 i nuovi obblighi per i Comuni, aventi l’obiettivo di regolare la qualità del servizio inerente la gestione dei rifiuti urbani. I nuovi obblighi sulla Tari sono stati introdotti dall’autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) con la delibera 15/2022/R/rif.
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Novità Tari 2023: cosa cambia
Come detto, i nuovi obblighi entreranno in vigore a partire dal primo gennaio 2023. Ma in che cosa consisteranno? In primis, la qualità tecnica: i comuni dovranno infatti assicurare continuità, regolarità e sicurezza del servizio.
In secundis invece, rispetto alle qualità contrattuale acquisiranno maggiore importanza i seguenti aspetti:
- gestione delle richieste di attivazione, variazione e cessazione del servizio:
- gestione dei reclami, delle richieste di informazioni e di rettifica degli importi addebitati;
- la modalità e periodicità dei pagamenti, la rateizzazione e il rimborso degli importi non dovuti;
- il ritiro dei rifiuti su chiamata;
- disservizi e riparazione delle attrezzature per la raccolta domiciliare.
La novità per gli utenti
Per quel che riguarda invece gli utenti, la prima novità ha a che fare con il piano straordinario di pagamento dilazionato della Tari. Infatti, dal prossimo anno, i comuni dovranno garantire la possibilità di rateizzazione per rate di importo minino di 100 euro oppure nel caso superino del 305 il valore medio degli ultimi due anni.
Ciò vale per due categorie di contribuenti: coloro che si trovano in condizioni economiche di svantaggio e i beneficiari di bonus sociale per i settori dell’elettricità, del gas e idrico.
Reclami, informazioni e rimborsi: le tempistiche
Rispetto invece ai reclami, alle richieste di informazione e di rimborso, le nuove normative prevedono tempi di risposta pari a 30 giorni. La verifiche del bollettino Tari e la rettifica delle somme addebitate deve essere invece effettuata entro 60 giorni lavorativi e i rimborsi entro 120 giorni.