Si chiamava Antonio Stazi l’operaio di 29 anni che ieri mattina a Cave, una località in provincia di Roma al confine con Valmontone, è morto sul lavoro. L’ennesimo incidente in una scia che sembra non voglia arrestarsi. Il giovane stava facendo alcuni lavori di potatura in una villa privata in via Speciano quando, per cause da accertare, è rimasto folgorato.
Stando ai primi elementi, pare che Stazi sia venuto a contatto con i cavi dell’alta tensione, dopo un taglio forse avvenuto per errore. Con lui si trovava anche il padre, che ha riportato delle bruciature ed è stato il primo a soccorrere il figlio. I due, insieme, avevano appena finito di lavorare nel giardino di quella proprietà privata, quando Antonio per errore avrebbe toccato con il braccio elevatore del tagliaerba i cavi della linea Enel. Da lì la scarica mortale: inutili tutti i tentativi di soccorso: per il giovane non c’è stato nulla da fare e ora spetterà ai Carabinieri continuare a indagare, a fare chiarezza.
Chi era Antonio Stazi morto sul lavoro a Cave
Antonio Stazi aveva 29 anni e viveva a Palestrina insieme alla sua famiglia, alla compagna Deborah e alla figlioletta nata da poco. Un amore immenso per le sue due donne, come dimostrano le foto che l’uomo pubblicava spesso sui social: lui e la moglie felici, in braccio la piccola. Un ragazzo come tanti, un grande lavoratore, che tutti ricordano come sorridente, allegro. Un marito, un fratello, un papà, un amico meraviglioso che mancherà a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
I messaggi di vicinanza
Sono tantissimi, infatti, i messaggi di cordoglio e vicinanza. Molti quelli che sui social con una foto, un pensiero, hanno voluto ricordare Antonio Stazi, tra rabbia e incredulità. “Non si può e non si devono accettare queste cose, non si può morire per portare lo stipendio a casa” – scrive la squadra dilettantistica Jolly Roger Team.
E a questo seguono bizzeffe di commenti: c’è chi lo ricorda come un instancabile lavoratore, chi farà fatica a dimenticare la sua ‘fragorosa’ risata. Grande amante della Lazio, sempre sostenitore della squadra, ma tutti sono certi che Antonio continuerà a fare il tifo e a proteggere la sua famiglia, la sua bimba, da lassù. Messaggi di vicinanza anche dall’amministrazione Comunale di Palestrina, proprio lì dove la sorella Beatrice è consigliere.
La redazione si stringe al dolore della famiglia