Aveva puntato tutto sulla sua avvenenza di giovane donna sudamericana. I modi affabili, poi, avevano fatto il resto. In questa maniera era riuscita a conquistare le simpatie di un anziano uomo, oltretutto malato, di Ostia. Si era offerta di curarlo, ma, alla fine, lo avrebbe derubato di soldi e oggetti preziosi. E minacciato di morte. Addirittura con un coltello da cucina puntato alla gola. Ma, tra una minaccia e l’altra, ci sarebbero stati momenti di “passione”, quelli che hanno portato l’anziano a fidarsi della ragazza.
La vicenda
Tutto ha inizio a Ostia nel 2018. E adesso la Procura, dopo le denunce presentate dall’uomo di 83 anni, ha portato a processo la giovane, una ragazza cubana di 37 anni. Secondo la tesi dell’accusa, la ragazza si sarebbe resa responsabile di estorsione, furto e sostituzione di persona. Non solo. In alcune circostanze, non avrebbe nemmeno agito da sola ma, avvalendosi di amici e complici, avrebbe provveduto a svuotare il conto in banca dell’83enne. L’uomo si era invaghito della bella ragazza e aveva deciso di ospitarla nel suo appartamento in centro, nei pressi nel pontile. Ma per lui quello che doveva essere un sogno è diventato un incubo.
I soldi e i preziosi sottratti all’anziano
Secondo gli atti si parla della sottrazione dalla casa dell’anziano, che inizialmente aveva preso a “ben volere” l’avvenente straniera, di alcuni oggetti di valore in argento, due orologi e perfino alcuni elettrodomestici. Quindi i soldi: due ricaricare sulla postepay, per un totale di 1.500 euro, più i prelievi in contanti per un totale di altri 1.000 euro. Ma non solo. La donna, approfittando dell’età dell’uomo, in un’occasione si sarebbe spacciata per “Cristina Chiabotto“. Utilizzando il nome dell’ex miss Italia, avrebbe chiesto all’anziano 300 euro per restituirgli un aspirapolvere della Folletto che gli aveva sottratto.
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Le minacce
Ma il lungo elenco di fatti contestati alla donna non finisce qui. Sì perché in mezzo ci sarebbero pure le minacce, tutte correlate proprio alla sparizione degli oggetti di valore: l’anziano avrebbe dovuto pagare dei soldi, in pratica, per riavere indietro ciò che gli era stato sottratto. Due i casi eclatanti: in un’occasione la ragazza si sarebbe presentata nel cuore della notte davanti casa urlando e intimando all’uomo di consegnargli il denaro altrimenti “gliela avrebbe fatta pagare”. In un’altra – in mezzo altre intimidazione anche con l’ausilio di alcuni amici – la 37enne non si sarebbe fatta scrupoli a puntare un coltello alla gola all’uomo pur di ottenere i soldi che in quel momento aveva con lui. E le minacce erano tutte pesanti: oltre a quella di morte, l’accusa riferisce di quella di incendiargli l’auto se non le avesse consegnato 100 euro. E poi la sottrazione del cellulare e dell’orologio.
La difesa: «Il rapporto era consenziente»
La difesa della donna però, da noi interpellata, fornisce una versione diametralmente opposta. Intanto ciò che l’accusa ha presentato viene definita come una “ricostruzione soltanto parziale dell’accaduto“. Per ciò che riguarda le somme di denaro – spiega l’Avvocato Alessandro De Rubeis «verrà spiegato tutto: non si tratta di estorsioni». E sulle denunce presentate nel tempo il legale chiosa: «Si tratta di una vicenda profondamente difforme da quella raccontata dalla persona offesa, la quale ha omesso di riferire alla Procura le vere ragioni, non certo filantropiche né legate a minacce estorsive, delle elargizioni in denaro e dell’ospitalità offerta all’imputata».