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Covid, quarta dose di vaccino per tutti: ecco la decisione

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Individuate dall'Oms tre fasce di rischio che devono rispettare precise regole rispetto ai vaccini contro il Covid. Le nuove linee guida.

Molte delle restrizioni, dopo anni, non esistono più e gli italiani ricorderanno il 1° maggio sì come festa dei lavoratori, ma anche come data che ha segnato il ritorno alla normalità: niente più mascherine nei bar, nei supermercati o sul lavoro, dove restano fortemente raccomandate, e sempre meno regole severe.

Ma se da una parte, seppur con difficoltà, la quotidianità sembra diversa, simile a quando il virus non esisteva, dall’altra la pandemia non si può dire ancora (e purtroppo) sconfitta: i casi positivi ci sono, la variante Omicron continua a essere dominante e la sua contagiosità resta elevata. Da qui, quindi, la spinta del Governo alla quarta dose, ora destinata solo agli over 80 e ai pazienti fragili, quelli che hanno tra i 60 e i 70 anni. Quarta dose che, molto probabilmente, presto verrà estesa a tutti i cittadini. 

Quando bisognerà fare la quarta dose di vaccino in Italia?

La campagna per la quarta dose, che resta ‘riservata’ agli over 80, procede a rilento. E a dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è stato il ministro Speranza, che spera sia solo una cosa ‘momentanea’: ‘Siamo partiti da poco, finora sono state somministrate 200 mila dosi tra over 80 e ospiti delle Rsa e 120 mila a immunocompromessi. Non c’è dubbio che dobbiamo accelerare’. 

E il Governo guarda già avanti: ‘È molto probabile un’estensione della quarta dose in vista dell’autunno. Se sarà per tutti o solo per ulteriori fasce generazionali lo valuteranno le autorità sanitarie. Noi siamo pronti’ – ha spiegato a gran voce il ministro Speranza, che ha poi fatto riferimento a un nuovo vaccino che dovrebbe sconfiggere le varianti. ‘Il nostro auspicio è che il vaccino adattato alle varianti possa essere disponibile in autunno, ma dovranno esprimersi prima l’Ema e l’Aifa‘. 

La fase nuova del Covid in Italia

In attesa della quarta dose e dei pareri delle autorità competenti, una cosa è certa: in Italia dal 1° maggio scorso molti degli obblighi sono ‘caduti’ ed è iniziata una nuova fase, che più si avvicina alla normalità. Eppure, non bisogna abbassare la guardia perché, come ha spiegato anche il ministro Speranza,lo stato di emergenza è finito, ma la pandemia no’. Ora – ha dichiarato – ‘siamo in una fase diversa grazie al fatto che oltre il 90% della popolazione over 12 si è vaccinata. Non dobbiamo dimenticarlo mai’. 

 

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