Quattro fotografie, all’apparenza banali, ma che certificano in maniera inconfutabile il sostanziale fallimento del trasporto pubblico urbano, con conseguente pessimo utilizzo di pubbliche risorse.. Fallimento dovuto alle amministrazioni succedutesi dal 2004 alla guida del comune (non esclusa l’attuale) ma che chiamano in causa anche l’attuale gestore.
Un precedente tentativo di esercizio in economia del TPU da parte del Comune terminò alla fine degli anni 80 con strascichi sindacali.
Successivamente il Comune assegnò con licitazione privata per l’affidamento in gestione della rete dei servizi minimi di TPU del Comune di Pomezia per una percorrenza annua di km 285.211 pari a euro 321.415,92 alla Associazione temporanea di impresa fra la Autoservizi Troiani e la A.P.M. S.p.A. con il ribasso del 4,82%.
La rete non fu disegnata con oculatezza, tanto è vero che nel corpo della delibera di Giunta Comunale n°244 del 28 settembre si certificava il misero coefficiente economico di esercizio pari a 0,104. Enunciazioni di principio per una migliore gestione ( trasporto a chiamata e/o a itinerari flessibili) non furono messi in atto. Alla scadenza del mandato anziché ripensare la rete, anziché procedere a una rilevazione della domanda di TPU e delle sue modalità, si procedette alla stipula di atti annuali aggiuntivi.
Il decreto milleproroghe del 2013, imponeva la messa a gara dei servizi svolti appaltati in regime di proroga. A tutt’oggi l’esercente è sempre il medesimo.
Una delle ragioni del sostanziale fallimento è la mancata corretta informazione all’utenza. Paline (di 4 tipi non esclusa l’elettronica mai entrata in funzione) senza l’indicazione delle linee in transito, la loro destinazione, l’orario di transito. Una tabellina di difficile lettura posta sullo stante della palina indica l’orario di partenza dal capolinea e quello di arrivo a quello opposto, calcolati in base alla distanza chilometrica e alla velocità commerciale. Con gli stessi criteri non sarebbe impossibile calcolare l’orario di passaggio alla fermata,
Inoltre la rete è stata più volte modificata, ridotta ma senza che nulla sostanzialmente cambiasse.
Oltre alla considerazione di un eccesso di vetture chilometro rispetto ai passeggeri chilometro, mi sorge spontanea una domanda: quale è l’attuale indice economico di esercizio? Qualcuno vorrà rispondermi?
Valentino Valentini