L’euro perde valore. Mercoledì 27 aprile la moneta ha infatti raggiunto il livello più basso registrato dai mercati europei dal 2017. Appare quanto mai evidente il legame tra l’economia e il fragile equilibrio geopolitico che, di giorno in giorno, diviene sempre più precario a causa della guerra.
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L’euro perde valore: Europa a rischio recessione?
L’euro viene utilizzato in 19 paesi dell’Unione Europea e dopo l’aumento dei prezzi del gas è stato spinto al ribasso. Va ricordato che i prezzi del gas sono aumentati quasi del 30% dopo che la società che fornisce gas di proprietà statale russa — Gazprom — ha dichiarato che avrebbe bloccato completamente le forniture a Polonia e Bulgaria; quest’ultime infatti si sono rifiutate di pagare il gar russo in rubli, come espressamente chiesto da Putin.
Uno scenario che sicuramente non è dei migliori. Infatti, com’è noto, la guerra ha influito e continuerà ad influire sui portafogli di cittadini ed imprese; come testimonia l’aumento delle materie prime.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale questa situazione contribuirà a tagliare sempre di più ‘i redditi delle famiglie e i profitti delle imprese’ e non è un caso se l’Organizzazione finanziaria internazionale ha ridotto la sua proiezione di crescita per l’area dell’euro nel 2022.
Il peso economico del conflitto è dunque tangibile, soprattutto se si considera che è scoppiato quando la ripresa dalla pandemia era ancora nella sua fase iniziale.
Pur nell’incertezza generale di questo momento storico, non bisogna farsi prendere dal panico e correre in banca prelevare i propri risparmi, proprio come diverse settimana fa è accaduto in Russia. Sarebbe invece piuttosto utile concentrarsi sulle proprie spese, ridurre i debiti, creare un fondo per le emergenze e se possibile assicurare il proprio conto corrente.