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Flop al concorsone del Campidoglio: ‘Non c’erano risposte corrette’

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Concorso pubblico

Un pasticciaccio, per usare un termine caro alla letteratura, quello che si è verificato durante le prove di selezione per il concorsone del Campidoglio da 1.512 posti di lavoro a tempo indeterminato. Un flop bello e buono che, tra domande ambigue e formulate male, sta sollevando un animato polverone che costerà caro al Comune di Roma e a Formez. 

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Due candidati si accorgono degli errori e fanno ricorso al Tar 

Ad accorgersi degli errori sono stati due candidati che hanno poi fatto ricorso al Tar del Lazio e lo hanno vinto. Nella fattispecie, all’interno delle prove concorsuali c’era una domanda con due risposte corrette su tre e un’altra formulata in modo così ambiguo da non poter prevedere alcuna risposta corretta. Queste le motivazioni che hanno indotto il Tar del Lazio a riammettere i due candidati bocciati. Non si è esclude tuttavia che questo precedente possa dare adito a numerosi altri episodi del genere.

Il maxi  concorso in oggetto è stato bandito in era Raggi ed ha causato problemi fun da subito. Infatti, il 25 giugno scorso ben 1.500 persone che si erano presentate alla prova di funzionario alla fiera di Roma sono state mandate a casa in quanto la prova conteneva una domanda con due risposte uguali. 

Gli errori nelle prove di selezione 

Come detto, il quiz conteneva degli errori. In primo di essi riguardava la prova per cento posti di istruttore di servizi informatici e telematici. Qui, due risposte su tre erano valide. Il ricorso è stato presentato da un candidato che secondo i commissari aveva fornito una risposta sbagliata che alla fine si era rivelata invece corretta. In merito il Consiglio di Stato è stato chiaro: ‘Ogni quiz a risposta multipla deve prevedere con certezza una risposta univocamente esatta’.

Il secondo errore riguarda invece la prova per 200 posti come istruttore tecnico per costruzioni, ambiente e territorio. Qui l’errore sembrerebbe esser ancor più grossolano. Infatti, la domanda a questa prova è stat talmente ambigua da non poter considerare nessuna delle alternative fornite come la risposta corretta.

Questo il parere dei giudici: ‘La commissione esaminatrice non può formulare domande ambigue o suscettibili di interpretazioni divergenti’. Anche in questo caso candidato è stato pertanto riammesso per sentenza ed ora Comune e Formez dovranno risarcire entrambi di 1500 euro. 

 

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