Roma. Lo hanno notato aggirarsi in piazza Vittorio Emanuele II con aria circospetta e poco rilassata. Poi, durante le osservazioni, i suoi comportamenti sono diventati sempre più ambigui ed anomali. Così, i Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante hanno optato per un controllo: si trattava di un 43enne algerino, senza fissa dimora e con precedenti.
Nervosismo durante i controlli dei Carabinieri
Dopo i primi scambi e le prime domande da parte dei militari, l’uomo si è dimostrato eccessivamente innervosito, troppo per qualcuno che si ritiene a posto con la legge. Per questo i militari hanno deciso di estendere le perlustrazioni sul suo conto anche presso a stanza di un hotel in via Giovanni Amendola che occupava da qualche giorno. Il fatto è andato in scena la scorsa mattina.
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Il ritrovamento nella camera d’albergo
Una volta entrati, tutti i sospetti e le ipotesi sono diventate realtà concreata. L’uomo sembrava aver adibito la camera d’albergo in un vero e proprio negozio di materiale hi-tech. C’era di tutto in quella stanza, la maggior parte del materiale frutto di una reiterata attività di rapina. All’interno dell’abitazione di ventura: 29 smartphone, 14 computer portatili e la somma in contanti di 2.000 euro, tutto materiale di cui non ha saputo spiegare la provenienza.
Furto e rivendita
I controlli, allora, sono stati approfonditi anche sulla tipologia di oggetti in suo possesso, nel tentativo di tracciarne la provenienza. Ne è emerso che almeno 8 dei telefoni e 2 dei pc sequestrati erano stati oggetto di furti, tra l’altro denunciati proprio nei giorni precedenti. Ora l’uomo è gravemente indiziato del reato di ricettazione.