Roma. Una festa a base di alcolici e uno stupro andato in scena tra i fumi e lo stordimento complessivo di coloro che si trovavano lì in quel momento. Una giovane ragazza di soli 16 anni è stata così presa di mira da cinque suoi coetanei, o quasi: tre di loro erano poco più che maggiorenni, gli altri tutti minorenni, di età compresa tra i 16 e i 17 anni.
Le ipotesi degli inquirenti sul caso dello stupro di gruppo
Questa è stata ed è l’ipotesi degli inquirenti che hanno svolto le indagini in questi lunghi mesi, in cui la verità ha avuto molte difficoltà ad affiorare. Ma non è tutto: alla violenza di gruppo avrebbe partecipato, seppure indirettamente, anche una sua amica di 18 anni, favorendo il compimento del brutale atto sessuale. Nelle ultime ore, però, la procura ha chiuso le indagini dopo un’inchiesta portata avanti dalla quarta sezione della squadra mobile, come si evince in un articolo di Giuseppe Scarpa su Repubblica.
La dinamica di quella terribile sera di Febbraio
Gli abusi e le violenze sconsiderate avvennero una sera del primo fine settimana del febbraio 2021. La ragazza, che chiameremo Francesca (nome di fantasia) aveva solamente 16 anni, e come tutte le 16enni non vedeva l’ora di andare ad una festa alla quale era stata invitata da una ragazza più grande. Un festino che doveva sembrarle un qualcosa da non perdere assolutamente, soprattutto quando è un’altra compagna più grande ad organizzarlo. E quindi il solito canovaccio: musica sparata ovunque, alcool a fiumi e balli tra ragazzi. Tutto assolutamente nella norma. Fuorché il tragico epilogo.
Leggi anche: Roma, stuprata dal padre per 10 anni nella sua cameretta. La madre sapeva tutto: ora testimonia la sorella
Le ricostruzioni della violenza
Stando alla ricostruzione effettuata dagli investigatori, la premessa di tutto ciò sarebbe una consumazione smodata del vino che c’era quella sera. Francesca ne beve molto, come tutti gli altri. Nessuno sembra costringerla a farlo. Però, poi, proprio quando è su di giri, nel momento di maggiore fragilità, i cinque ragazzi la stuprano. La violenza non si sarebbe limitata ad una sola volta, ma in successione, come ricostruisce la polizia.
La confessione della 16enne ai genitori
Dopo l’atto violento, Francesca è ancora sotto l’effetto offuscante dell’alcool, forse non ha ben capito cosa è successo. Va via da quella festa confusionaria, ma qualcosa le ha lasciato un enorme trauma dentro. All’inizio non dice niente ai genitori, ma tutti si accorgono che c’è qualcosa che non va in lei. Alla fine, scoppia nella sua confessione e subito la famiglia si dirige al pronto soccorso. Poi, parte l’inchiesta.
Il processo per violenza sessuale e favoreggiamento
La procura così interroga i ragazzi di cui ha raccontato Francesca, e durante le indagini si convince che sono stati davvero loro. Inoltre, però, un altro elemento a sorpresa esce durante le ricerche: il favoreggiamento della sua ”amica” più grande, che avrebbe favorito i presunti stupratori durane la violenza nei confronti dell’indifesa 16enne. L’inchiesta non convince, certo, i legali di uno dei ragazzi finiti nel mirino degli inquirenti, il quale definisce la dinamica ”oltremodo paradossale”.
Non solo maggiorenni
Quel che è certo, è che per i tre maggiorenni che avrebbero preso parte allo stupro di gruppo, si profila un processo complicatissimo dall’esito incerto e non immediato con l’accusa di violenza sessuale e favoreggiamento. Parallelamente, La procura dei minori deve, invece, ancora decidere se chiudere definitivamente l’inchiesta per gli altri complici minorenni, anni per adesso sotto l’accusa di violenza.