Brutale aggressione nel giorno di Pasqua all’interno di un locale di Torvaianica ai danni di un giornalista sportivo della zona, Manuel Ferrara, preso a pugni in faccia per un presunto sguardo. È successo ieri sera intorno alle ore 22:30 all’interno di una nota pizzeria in viale Danimarca.
Il giornalista si trovava in compagnia di tre amici per festeggiare la Pasqua quando all’improvviso è stato aggredito da un uomo di circa 40 anni. A raccontare dell’episodio è direttamente la vittima, ancora sconvolta dall’accaduto.
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L’aggressione nel ristorante per uno sguardo inesistente
“Ero intento a chiacchierare con i miei amici, mentre stavamo consumando la cena”. Inizia così il racconto di Manuel Ferrara. Ad un tratto una famiglia intera, formata da 6 o 7 persone, avendo terminato di cenare, si avvia verso l’uscita. E qui inizia la scena surreale. Uno di loro dice al giovane: “Che caxxo di guardi?”
“Non ho avuto il tempo di rispondere. Ha iniziato a colpirmi con dei pugni. Ne ho contati almeno tre, poi non ho capito più niente. Lì per lì sono rimasto stordito ma non ho perso conoscenza, mi ha colpito in fronte e sul setto nasale. Quell’uomo aveva un bambino sulle spalle. Da quanto mi hanno raccontato i miei amici, glielo hanno tolto mentre mi prendeva a pugni”.
Un pugno anche all’amico intervenuto per riportare la calma
Un amico del giornalista si intromette per far cessare la furia dell’uomo, e si prende anche lui un cazzotto. Arriva anche il titolare del ristorante. L’aggressore si placa. “Sono stato portato al pronto soccorso, dove mi hanno visitato e dato 7 giorni di prognosi a causa delle percosse ricevute. Sono rimasto sconvolto da quanto accaduto, anche perché non lo stavo minimamente guardando. Me lo sono ritrovato addosso senza nessun preavviso. Io ero tranquillo con i miei amici per festeggiare la Pasqua, una serata diversa e serena, rovinata senza motivo. Questa mattina sto andando alla stazione dei Carabinieri di Torvaianica per sporgere denuncia, perché un episodio del genere non deve e non può rimanere impunito. Si tratta di violenza gratuita e senza senso, soprattutto perché davanti a bambini. Che esempio dà quest’uomo a suo figlio? Anche se l’avessi guardato, cosa che io non ho assolutamente fatto, perché non mi ero accorto nemmeno del suo passaggio, perché picchiarmi? Non sarebbe stato più semplice parlare? Ma ripeto, io non lo ho nemmeno guardato, perché ero impegnato a chiacchierare con i miei amici”.