Avrebbe prima aggredito un bimbo disabile, poi lei, insegnante con diversi TSO, avrebbe continuato a insegnare a scuola e a far disegnare ai piccoli alunni simboli massonici o i gironi danteschi con dentro scritti i nomi dei compagni che volevano vedere morti. La vicenda è venuta a ‘galla’ pochi giorni fa, ma ora nel mirino è finita la preside dell’Istituto Comprensivo Carlo Levi, la scuola di Colle Salario, proprio lì dove per oltre un anno la docente ha continuato a lavorare, a stare con i piccoli, nonostante avesse dei problemi psichici. Nonostante i genitori avessero più volte denunciato i fatti perché i bimbi tornavano a casa con l’ansia, o perché spesso chiedevano di essere ripresi in anticipo.
Tutti episodi strani, che hanno fatto scattare l’allarme. Fino alla denuncia di Tiziana Cagnazzo, presidente del consiglio d’istituto della scuola elementare, che ai microfoni del programma “Gli Inascoltabili”, in onda su New Sound Level fm90, ha raccontato quello a cui i piccoli alunni erano sottoposti da tempo.
La denuncia delle famiglie contro la maestra che insegnava con diversi TSO
60 famiglie il 9 novembre del 2020 avevano depositato un esposto al commissariato di Polizia Fidene-Serpentara. I genitori avevano raccontato, messo nero su bianco, quello che i bimbi dovevano sopportare. Le aggressioni, o i disegni dei cerchi per riprodurre i gironi dell’inferno. Poi lì, i piccoli di 6 e 7 anni avrebbero dovuto scrivere il nome dei compagni che avrebbero voluto vedere morti. Tra frasi senza senso, simboli massonici scritti alla lavagna e ricopiati sui quaderni.
Dopo l’esposto, le famiglie hanno contattato il ministero e hanno chiesto la sospensione della docente, proprio lei che da fine marzo è stata sospesa in maniera definitiva. E ora, proprio quelle famiglie puntano il dito contro la preside dell’istituto, consapevoli che la maestra vada solo ‘aiutata perché persona fragile’.
I provvedimenti per la preside
E se da una parte la maestra va aiutata e capita, dall’altra i genitori non riescono a darsi pace e e colpevolizzano la preside della scuola elementare. Secondo loro, la donna sapeva, avrebbe fatto finta di nulla e avrebbe consentito alla docente di continuare le lezioni, nonostante i suoi problemi psicologici.
“La dirigente non è intervenuta con dei provvedimenti seri neanche quando le è stato detto dalle forze dell’ordine intervenute che non era il caso di far rimanere la maestra da sola con i bimbi”, è l’accusa lanciata dalle famiglie.
“La dirigente scolastica, in maniera molto tranquilla, anche davanti alle forze dell’ordine, ha dichiarato che quello era ciò che le passava il MIUR. Quella per lei era un’insegnante come gli altri. Purtroppo secondo noi c’è una sorta di scaricabarile tra la dirigente scolastica e l’ufficio scolastico regionale. A me sembra assurdo lasciare che i bambini vadano a scuola con l’ansia” – aveva raccontato Tiziana Cagnazzo, che aveva parlato del muro di gomma eretto dalla dirigenza scolastica. Fare finta di nulla, lasciare tutto nell’indifferenza. E la vicenda assume contorni ancora più surreali.
Le dichiarazioni dell’ANP Lazio
Cristina Costarelli presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio è intervenuta ai microfoni della trasmissione Gli Inascoltabili in onda su New Sound Level. E ha parlato proprio del ‘ruolo’ del dirigente scolastico.
“Il dirigente scolastico quando viene a conoscenza di situazioni di questo tipo certamente non può lasciare che accadano senza mettere in atto alcune azioni. Quelle di competenza del dirigente sono il provvedimento disciplinare a seguito di una contestazione di addebito oppure l’esposto agli organi competenti. Il dirigente non può osservare senza agire. “Se il dirigente scolastico che non mette in atto queste azioni può subire delle conseguenze da parte dell’amministrazione? In linea generale se non adempie ai propri doveri rischia un’azione da parte dell’amministrazione: se io so qualcosa e non metto in atto azioni che mi spetta di compiere sono passibile di procedimento dalla mia amministrazione” – ha concluso. E ora, quindi, potrebbero essere presi provvedimenti disciplinari nei confronti della preside della scuola elementare del III Municipio.
Dirigente scolastica che, secondo le famiglie, non è intervenuta ai primi disagi dei bambini, che sarebbero venuti a galla nell’autunno del 2020. Da quel momento è trascorso troppo tempo: i piccoli sono rimasti in aula, tra i banchi, con quella docente che ‘fumava negli ambienti‘, aveva continui sbalzi d’umore. E, addirittura, una volta si era sporta dal davanzale di una finestra, a cavalcioni canticchiando ‘guarda come dondolo’. Sotto gli occhi dei bambini, che poi tornavano a casa con l’ansia, con la paura di tornare in classe. E le domande sorgono spontanee: chi aveva il compito di tutelarli è rimasta in silenzio? Si è voltata dall’altra parte? Ha permesso tutto questo?