Incredibile colpo all’Ambasciata della Corea del Sud. Due ladri, vestiti con la tuta bianca utilizzata dai medici nei reparti anti-covid, hanno deciso di irrompere nell’ambasciata presso la Santa Sede a Roma, in via Mendola, mettendola a soqquadro e svaligiandola. Inizialmente attenti a non lasciare alcuna traccia, si sono fatti tentare però dalla voglia di scolarsi un’intera bottiglia di whisky, segnando così forse il loro destino.
L’ambasciatore e la sua famiglia si trovavano all’interno dell’appartamento, dormendo della grossa, quando è accaduto il fatto.
Il colpo all’Ambasciata della Corea del Sud
Il furto, accaduto l’11 Marzo, è stato probabilmente organizzato e pensato nei minimi dettagli. I due, muniti di guanti in lattice, tute anti covid e cappello, per tutta “l’operazione” sono stati attenti a non lasciare alcuna traccia.
Intorno all’una hanno scavalcato la residenza riuscendo ad entrare senza far scattare l’allarme e senza che nessuno se ne potesse accorgere. I loro movimenti sono stati così precisi da poter pensare che sapessero già dove mettevano i piedi. A tal proposito, c’è un’ipotesi che all’interno dell’ambasciata possa esserci una talpa.
50mila euro di furto
Una volta all’interno, sono riusciti a rubare un finto mobile con all’interno una cassaforte e i documenti dell’ambasciatore, tantissimi gioielli, due quadri e 600 euro. Complessivamente parliamo di un furto di circa 50mila euro.
Per i ladri la vicenda si è conclusa addirittura con un brindisi fatto con una bottiglia di whisky trovata nella proprietà. Il loro mancato autocontrollo però potrebbe costargli caro: gli investigatori hanno trovato due bicchieri con le tracce biologiche.
L’ambasciatore era nella proprietà con la famiglia
Durante la notte, l’ambasciatore Kyu Ho Choo e la sua famiglia dormivano beati nelle loro rispettive stanze. Ignari di tutto non si sono mai svegliati non c’è stata nessuna aggressione da parte dei malviventi.
Il loro risveglio però non è stato sicuramente dei migliori. Nonostante nessuno abbia avvertito malori o mal di testa, dovuti a qualche sostanza narcotizzante, la villa era letteralmente sottosopra. Tutti gli allori dell’ambasciatore portati via e la parete spoglia da diversi quadri.
L’indagine
L’indagine è ancora in corso. Ad occuparsene gli investigatori del distretto Ponte Milvio della polizia di Stato. Al momento hanno due bicchieri con tracce di Dna che potrebbero portare ad un risultato.
Fortunatamente poi, anche se il sistema di allarme non era stato inserito, le telecamere a circuito chiuso hanno ripreso i movimenti dei due riuscendo ad evidenziare il modello dell’auto con la quale i due sono fuggiti via.
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