Processo Cucchi. Il primo, nella serata di ieri, ad Isernia è stato Alessio Di Bernardo, originario di Sesto Campano, condannato a 12 anni per l’omicidio di Stefano Cucchi in quella tremenda notte. Successivamente, poi, anche Raffaele D’Alessandro, l’altro carabiniere condannato anche lui a 12 anni dalla Cassazione per omicidio, si è consegnato nelle mani della giustizia.
Il trasferimento nella notte dei due carabinieri colpevoli di omicidio
Entrambi, dunque, si sono recati così nella Caserma Ezio Andolfato di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sede del Carcere militare giudiziario. I due sono arrivati nel cuore della notte a seguito delle parole del Procuratore Generale di Cassazione che ha messo un punto fine all’intera vicenda emanando la sentenza definitiva. Una storia lunga (troppo lunga) fatta di violenza, ma anche di tentativi di infangamento e copertura del reato da parte di altri otto colleghi che dovranno anch’essi scontare un processo.
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Ilaria Cucchi, la verità grazie a lei
La giustizia italiana è lenta, macchinosa, sfibrante, come lo è stata per la sorella, Ilaria Cucchi, che ha il vero merito di aver portato a termine la vicenda. La perseveranza e il coraggio di portare avanti la verità hanno fatto la differenza. Come ha sottolineato nelle ultime ore anche l’ex sindaco di Napoli De Magistris: ”Senza di lei e senza una forte mobilitazione popolare, civica ed intellettuale, il muro di gomma criminale di apparati dello Stato non sarebbe crollato”. Ma ora, però, la giustizia sembrerebbe essere arrivata. Prima di essere trasferiti in carcere i due carabinieri si sono consegnati ai loro colleghi, i quali hanno provveduto al trasferimento nella struttura penitenziaria casertana.